GIURISPRUDENZA IN PILLOLE

CASSAZIONE PENALE, 3^ SEZIONE –  UDIENZA  2 LUGLIO 2020, INFORMAZIONE PROVVISORIA: “la sospensione del corso della prescrizione prevista dall’art. 83 comma 4 del d.l. 18 marzo 2020, n. 18 non viola il principio di irretroattività delle legge penale sfavorevole di cui all’art. 25, comma 2, Cost, in quanto, premessa la natura sostanziale dell’istituto della prescrizione (Corte cost. n. 115 del 2018), la durata della sospensione, dovuta a fattore esogeno (emergenza sanitaria), ha carattere generale, proporzionato e temporaneo, così realizzando un ragionevole bilanciamento tra diritti fondamentali, nessun dei quali è assoluto e inderogabile”.

CASSAZIONE PENALE 3^ SEZIONE SENTENZA N. 20723 DEL 2020 DEPOSITATA IL 13 LUGLIO 2020: “Il ricorso per cassazione deve essere presentato avverso l’ordinanza completa di dispositivo e motivazione. In tema di impugnazione avverso provvedimenti applicativi di misure cautelari, è inammissibile il ricorso proposto, prima del deposito della motivazione, avverso il solo dispositivo dell’ordinanza”.

VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI ASSITENZA  FAMILIARE IN CASO DI SEPARAZIONE – regime di procedibilità e riserva di codice: In tema di reati contro la famiglia, il delitto di omesso versamento dell’assegno periodico per il mantenimento dei figli di cui all’art. 570-bisc.p. è procedibile d’ufficio, in quanto è rimasto immutato il regime della procedibilità previsto per il delitto di cui all’art. 12-sexies, legge 1 dicembre 1970, n. 898, richiamato dall’art. 3 legge 8 febbraio 2006, n. 54, la cui abrogazione è stata meramente formale, con trasposizione della relativa ipotesi criminosa nella nuova norma codicistica.

GIUDIZIO IN CASSAZIONE. MEMORIE DEPOSITATE A MEZZO POSTA: Con Ordinanza del 27 aprile 2020 n. 8217, la Corte di Cassazione ha statuito che le memorie ex art. 380-bis c.p.c. depositate a mezzo posta devono essere dichiarate inammissibili e non possono, quindi, essere esaminate nel loro contenuto non potendo trovare applicazione in via analogica il comma 5 dell’art. 134 delle disposizioni attuative al c.p.c. secondo il quale il deposito del ricorso e del controricorso a mezzo posta e le integrazioni “si hanno per avvenuti, a tutti gli effetti, alla data di spedizione dei plichi con la posta raccomandata”.
ART. 380 bis cpc, comma 2°: “Almeno venti giorni prima della data stabilita per l’adunanza, il decreto è notificato agli avvocati delle parti, i quali hanno facoltà di presentare memorie non oltre cinque giorni prima”.

NOTIFICA DELLE CARTELLE PAGAMENTO: quando è obbligatoria la raccomandata informativa? ” Per la relata di notifica della cartella di pagamento non valgono le stesse regole previste dal codice di procedura civile, in generale, per gli atti giudiziari. La Corte di cassazione, con la pronuncia n. 8700 del 2020, fa il punto su alcune formalità richieste dalla legge per la validità della notifica della cartella di pagamento e, in particolare, accoglie un motivo di ricorso in merito all’obbligo della raccomandata informativa. E precisa che l’invio della raccomandata informativa è necessaria anche se l’atto sia stato consegnato nelle mani di una persona di famiglia, a nulla rilevando la convivenza con il destinatario dell’atto, salvo che chi riceve la cartella di pagamento non si qualifichi quale persona addetta alla ricezione degli atti”.

CASSAZIONE CIVILE 2^ SEZIONE, ORDINANZA 14712 DEL 2020 DEPOSITATA IL 10 LUGLIO 2020 –  PANE PRECOTTO CONGELATO – differenze produttive ed esigenze informative del consumatore: “Il pane precotto e congelato deve essere sempre riconoscibile da quello fresco e deve essere venduto in differenti spazi e confezioni distinguibili”.

 CONTESTAZIONE DISCIPLINARE – IMMEDIATEZZA: Sul principio della immediatezza della contestazione disciplinare. In tema di licenziamento disciplinare, nel valutare l’immediatezza della contestazione, occorre tener conto dei contrapposti interessi del datore di lavoro a non avviare procedimenti senza aver acquisito i dati essenziali della vicenda e del lavoratore a vedersi contestati i fatti in un ragionevole lasso di tempo dalla loro commissione. Ne consegue che l’aver presentato a carico di un lavoratore denunzia di un fatto penalmente rilevante connesso con la prestazione di lavoro, non consente al datore di attendere gli esiti del processo penale sino alla sentenza irrevocabile, prima di procedere alla contestazione dell’addebito, dovendosi valutare la tempestività di tale contestazione in relazione al momento in cui i fatti a carico del lavoratore appaiano ragionevolmente sussistenti (Cass. 1101 del 2007) – CASSAZIONE – Sentenza 22 giugno 2020, n. 12193.

IN TEMA DI AFFIDAMENTO IN PROVA AI SERVIZI SOCIALI: “Ai fini della concessione dell’affidamento in prova al servizio sociale, pur non potendosi prescindere, dalla natura e dalla gravità dei reati per cui è stata irrogata la pena in espiazione, quale punto di partenza dell’analisi della personalità del soggetto, è tuttavia necessaria la valutazione della condotta successivamente serbata dal condannato, essendo indispensabile l’esame anche dei comportamenti attuali del medesimo, attesa l’esigenza di accertare non solo l’assenza di indicazioni negative, ma anche la presenza di elementi positivi che consentano un giudizio prognostico di buon esito della prova e di prevenzione del pericolo di recidiva”» (Cass. Pen. Sez. 1, n. 31420 del 05.05.2015).

IN TEMA DI AFFIDAMENTO IN PROVA AI SERVIZI SOCIALI: ” In tema di affidamento in prova al servizio sociale, ai fini del giudizio prognostico in ordine alla realizzazione delle prospettive cui è finalizzato l’istituto, e, quindi, dell’accoglimento o del rigetto dell’istanza, non possono, di per sé, da soli, assumere decisivo rilievo, in senso negativo, elementi quali la gravità del reato per cui è intervenuta condanna, i precedenti penali o la mancata ammissione di colpevolezza, né può richiedersi, in positivo, la prova che il soggetto abbia compiuto una completa revisione critica del proprio passato, essendo sufficiente che, dai risultati dell’osservazione della personalità, emerga che un siffatto processo critico sia stato almeno avviato” (Cass. Pen. Sez. 1, n. 773 del 03.12.2013);

TRIBUNALE DI CASTROVILLARI – AFFIDAMENTO SUPER ESCLUSIVO DI MINORE: Con proprio decreto il Tribunale di Castrovillari riconosce l’affidamento super esclusivo al padre a causa del comportamento alienante della madre dei minori che aveva escluso ingiustificatamente il papà dalla vita dei figli, condizionandoli psicologicamente e inducendo in loro l’idea di un padre violento e dannoso. Nel corso del giudizio, intrapreso dal padre alienato e all’esito dell’istruttoria e della CTU disposta dal Giudice, è stata verificata effettivamente l’alienazione parentale perpetrata dalla madre nei confronti dell’ex marito. Cio’ ha indotto il Tribunale a riconoscere l’affido c.d. super esclusivo al padre (Decreto 30 giugno 2020).

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