AFFIDAMENTO MINORI IN UNA SEPARAZIONE DI Kaoutar BADRANE

Come avviene l’affidamento dei minori in una separazione? ▪️Durante e dopo una separazione, il tema dell’affidamento dei figli minori è senza dubbio il più delicato da affrontare. La legge prevede criteri e linee guida molto precise per quello che concerne l’affidamento dei figli. Il criterio unico è quello del benessere e dell’interesse del figlio. Analizzando situazione per situazione, si possono aprire scenari comunque diversi. Vediamo quali sono. Affidamento condiviso: L’affidamento condiviso è riconosciuto dalla legge come soluzione a cui dare la priorità, nell’interesse del figlio minore. Questa scelta si basa sul diritto inalienabile del minore ad avere un rapporto bilanciato con entrambi i genitori. La norma che regola l’affidamento condiviso permette ai genitori di concordare alcune linee generali sulle quali basare l’affidamento condiviso da un punto di vista pratico e logistico. Il giudice determinerà se quanto concordato dai genitori sia lecito o meno. Nel caso in cui questi non dovessero riuscire a trovare autonomamente un accordo, sarà il giudice stesso a stabilire le modalità e a regolamentare l’affidamento condiviso. Affidamento: il minore può scegliere? Nel caso in cui si sia deciso per un affidamento condiviso, il minore dovrà comunque abitare prevalentemente con un genitore o alternativamente con entrambi. In questo contesto, un minore ha voce in capitolo e può decidere con quale genitore abitare? La legge prevede che un figlio minore debba essere ascoltato, se considerato capace di manifestare una chiara volontà, anche prima del compimento del dodicesimo anno. Il parere del minore non è vincolante, ma il giudice dovrà tenerlo in considerazione prima di prendere qualsiasi decisione. Affidamento esclusivo: quando alla madre, quando al padre e perché? Iniziamo col dire che l’affidamento esclusivo di un figlio minore a uno soltanto dei due genitori è una soluzione che il giudice percorre soltanto in un caso. E cioè quando l’affidamento condiviso danneggerebbe il figlio minore, dal punto di vista del suo benessere psicofisico. Partendo da questo presupposto, è chiaro che l’affidamento esclusivo sia una scelta che viene presa dal giudice soltanto di fronte a gravi motivi che non rendono percorribile la via dell’affidamento condiviso. Tra le motivazioni che possono indurre un giudice a scegliere l’affidamento esclusivo troviamo: 1.  L’assenza volontaria di uno dei genitori dalla vita del figlio; 2. Gravi problematiche che impediscono a un genitore di prendersi cura del figlio (dipendenze da sostanze, da gioco d’azzardo ecc.); 3. – Situazioni di violenza nei confronti del figlio o del partner; 4.  Irreperibilità di uno dei genitori; 5.  Affidamento ai servizi sociali. Solo nel caso in cui il figlio minore venga segnalato dall’istituto scolastico, da un pubblico ministero minorile o dai genitori stessi a un tribunale dei minori, può essere avviata una pratica per un eventuale affidamento temporaneo ai servizi sociali. Nel caso in cui il tribunale, in seguito ad accurate verifiche, decidesse per un affidamento ai servizi sociali, i genitori continueranno a mantenere economicamente il figlio e dovranno collaborare con i servizi sociali per non interferire con il tipo di educazione impartita dalle istituzioni, per tutta la durata dell’affidamento.

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Redazione

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