“BLUE AGREEMENT” NEL PORTO DI LIVORNO

Un accordo di ‘Blu agreement’ nel porto di Livorno, per  migliorare la qualità dell’aria e diminuire drasticamente l’inquinamento ambientale prodotto dalle navi commerciali che oggi utilizzano combustibile con tenore di zolfo al 3,5%. L’intesa sarà siglata il 20 gennaio tra l’Amministrazione comunale, la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera –  e le principali compagnie di navigazione che operano nel porto toscano. “Il Livorno Blue agreement – per l’assessore comunale all’integrazione città-porto Barbara Bonciani – costituisce il primo risultato raggiunto dal tavolo ambiente attivato nell’ambito del nodo avanzato di Livorno, centro permanente finalizzato ad attivare una collaborazione proficua fra porto e città volta a definire e supportare strategie di medio lungo periodo per mitigare gli effetti inquinanti emessi nell’atmosfera dalle navi in transito e in sosta nel porto di Livorno, oltre che a favorire e supportare politiche orientate all’economia circolare e alle tecnologie pulite”. L’intesa, aggiunge l’assessore, “nasce, nello specifico, dalla collaborazione fra Amministrazione comunale e Capitaneria di porto di Livorno che ha favorito un confronto permanente e proficuo con le compagnie armatoriali sulle tematiche ambientali”. Con l’inizio del nuovo anno è entrata in vigore, su scala mondiale la normativa Marpol , vale a dire il nuovo limite relativo alla percentuale di zolfo nei combustibili navali, applicabili alle navi di qualsiasi bandiera, pari allo 0,5%, significativamente inferiore al limite precedentemente vigente del 3,5%. “Oltre a quanto previsto dalle normative di settore – sottolinea il Comandante della Capitaneria di porto – Guardia Costiera livornese, Ammiraglio Giuseppe Tarzia – in materia di riduzione dei tenori di zolfo nei combustibili e controllo delle emissioni di Co2, con questo specifico atto le compagnie di navigazione che normalmente scalano il porto di Livorno hanno concordato di attuare delle azioni aggiuntive che ottimizzano l’utilizzo dei motori principali ed ausiliari delle navi”. La convenzione MARPOL 73/78, tra le più importanti convenzioni ambientali internazionali, è nata con lo scopo di ridurre al minimo l’inquinamento del mare derivante dai rifiuti marittimi, idrocarburi e gas di scarico. Il suo obiettivo dichiarato è quello di preservare l’ambiente marino attraverso la completa eliminazione dell’inquinamento da idrocarburi e da altre sostanze nocive e la riduzione al minimo dello sversamento accidentale di tali sostanze. La Convenzione MARPOL originale è stata firmata il 17 febbraio 1973. L’attuale convenzione è una combinazione di due trattati adottati rispettivamente nel 1973 ( MARPOL ’73 ) e nel 1978 ( TSPP – Tanker Safety and Prevention of Pollution ). Essa è entrata in vigore il 2 ottobre 1983. Al 31 dicembre 2001, 161 paesi, che rappresentano il 98% del tonnellaggio mondiale, hanno aderito alla convenzione. Il primo gennaio 2020 sono entrate in vigore le nuove norme della Convenzione Internazionale MARPOL (Annesso VI) dell’International Maritime Organization (IMO), ossia l’Agenzia Marittima delle Nazioni Unite, che obbligano ad utilizzare a livello mondiale carburanti navali con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,5 % m/m (massa per massa). Per mettersi in regola con le nuove disposizioni bisogna: 1.utilizzare carburante alternativo, tipo LNG (Gas Naturale Liquefatto); 2. -usare carburante a basso contenuto di zolfo (ossia non superiore a 0.5%); 3. -munire le navi di meccanismi di depurazione dei gas di scarico, cosiddetti “scrubber” – sebbene questa soluzione potrebbe non essere ammessa in alcuni Stati.

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Redazione

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