MERITOCRAZIA ITALIA: Non dobbiamo pensare che la giornata di oggi, 20/11, dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sia un giorno speciale.
Non lo è, o quanto meno non dovrebbe esserlo.
Dovrebbe essere esattamente come tutti gli altri, proprio al pari degli altri 364.
E invece tocca soffermarsi sui diritti dei ragazzi solo in queste 24 ore, parole di circostanza, buoni propositi che ricordano le promesse di Natale.
Non deve essere così.
I diritti dei giovani devono avere la precedenza sui diritti degli adulti, perché un bambino, un adolescente, un giovane che sta aprendo gli occhi verso il mondo, non può decidere, non può scegliere, non può difendersi.
È nostro dovere farlo per loro, è nostro dovere lottare quotidianamente affinché i diritti dei ragazzi vengano tutelati e rispettati da tutti, a partire dal diritto allo studio, diritto a condizioni di vita dignitose, diritto alla libera estrinsecazione di attitudini e personalità.
E non pensiamo che la ramanzina sui diritti non concessi agli adolescenti riguardi solo i paesi in via di sviluppo, perché il rimprovero ce lo meritiamo anche noi Paesi Occidentali, anche noi italiani. La quota povertà per i ragazzi del nostro Stato tra i 0 e 17 anni è giunta al 23%. Non solo: l’Unicef ci ricorda che meno della metà delle scuole italiane possiede il certificato di agibilità e quasi il 15% della popolazione possiede soltanto la licenza media. Si può, si deve fare di più. Si deve lavorare per garantire il presente e per costruire futuro, nella convinzione che solo attraverso il merito, la competenza, e quei valori cardine di equità sociale, altruismo, solidarietà e uguaglianza si possa avere una società migliore per il futuro. Gli effetti delle scelte sbagliate del passato si riversano sul presente ma soprattutto negli anni avvenire, quelli in cui i danni provocati oggi dovranno essere risolti da chi, oggi, non è colpevole. Per questo abbiamo bisogno di ristrutturare l’istruzione e valorizzarne l’importanza, di migliorare l’economia e abbattere la disoccupazione, consentendo a chi non lavora i sussidi indispensabili per proseguire gli studi. Facciamolo per noi, facciamolo per i nostri figli. Con Meritocrazia Italia i giovani avranno sempre e comunque la massima priorità. 
