PORTO EMPEDOCLE: FERMATA LA SEA WHATCH 3

Il Port State Control è l’attività ispettiva delle navi straniere da parte dell’Autorità dello Stato del porto atta a garantire che la nave che scala un porto in navigazione internazionale non sia in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni Internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente. Nell’ambito dei controlli PSC,è stato disposto il fermo amministrativo per Sea Watch 3. Dopo un’ispezione dei militari della Guardia Costiera a bordo nella nave battente bandiera tedesca, sono state riscontrate “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa.  L’ispezione – si legge in una nota della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle – ha evidenziato diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo” così come “alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino”. La nave è stata sottoposta a “fermo amministrativo” che “permarrà fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva e, per alcune di esse, sarà necessario l’intervento dello Stato di bandiera che detiene la responsabilità della conformità della nave rispetto alle Convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale applicabile”. Sea-Watch ,  è una nave battente bandiera dei Paesi Bassi, gestita dall’organizzazione non governativa tedesca Sea-Watch con sede a Berlino. Registrata come imbarcazione da diporto tramite la Watersportverbond e sul Kadaster (catasto olandese) con Zeebrief (documento di nazionalità di un’unità marittima) dal Det Norske VeritasGermanischer Lloyd (DNV•GL), in passato è stata utilizzata come rifornitore per le piattaforme in alto mare, è oggi utilizzata per la ricerca e soccorso (SAR) dei naufraghi nelle zone antistanti le coste libiche.

PORT STATE CONTROL: normative/disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali di riferimento:

  1. Convenzioni internazionali elaborate in sede IMO ed ILO;
  2. Testo, istruzioni e circolare del c.d. Paris Memorandum of Understanding, importante accordo regionale finalizzato a garantire politiche comuni relative alle ispezioni per l’Europa e l’Atlantico del Nord, firmato a Parigi il 26 gennaio 1982 e che riunisce 27 Autorità Marittime europee e non e di cui l’Italia fa parte fin dalla sua costituzione;
  3. Direttiva 2009/16/CE – recepita in Italia con il decreto legislativo n. 53 del 24 marzo 2011, “Attuazione della direttiva 2009/16/CE – relativa all’attuazione di norme internazionali per la sicurezza delle navi che approdano nei porti comunitari e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri” e che impone agli Stati comunitari l’adempimento di precisi obblighi ispettivi all’interno del “Nuovo Regime Ispettivo” – regime atto a garantire l’effettuazione del maggior numero di ispezioni delle navi che approdano nei porti europei, tenendo conto di un’equa ripartizione dell’impegno globale di controllo tra gli Stati membri (c.d. Fair Share), e dando priorità alle navi che presentano un profilo di rischio più elevato.​

 

 

 

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Redazione

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