ISTITUITO IL MINISTERO DEL MARE IN FRANCIA: Dopo 30 anni di assenza, è stato nuovamente istituito in Francia il Ministero del Mare. A guidarlo è Annick Girardin nominata ministro del mare lo scorso 6 luglio. “Per attuare la strategia marittima francese auspicata dal presidente della Repubblica, Macron, il ministero del Mare riunirà gli attori della crescita blu, dalle industrie navali ai porti e ai trasporti marittimi, compresa la pesca e l’acquacoltura, ma anche turismo, navigazione, energia marina o biotecnologia, nonché tutti i servizi associati”, è riportato in un comunicato diramato dal gabinetto del ministro Girardin. Sono in preparazione gli atti necessari per definire, entro la fine della settimana, il perimetro e i mezzi che il ministero del Mare avrà a disposizione . Intanto la neo ministra si è detta orgogliosa di tale riconoscimento. Sul suo account Twitter, Annick Girardin ha scritto: “Con oltre 11 milioni di km² di area marittima in Francia, oltre 391.000 posti di lavoro, il 10% della biodiversità mondiale, le sfide da affrontare sono immense”. In Italia, invece, se ne parla spesso, ma non si approda mai a nulla, nonostante i suoi 8.000 chilometri di coste e una innata vocazione marittima che coinvolge l’intera struttura socio-economica nazionale. L’industria turistica è per l’Italia una delle più importanti fonti di reddito e il turismo balneare è quello che coinvolge il maggior numero di persone. Il settore balneare, insieme a quello culturale, è il traino del turismo italiano. Un prodotto che si vende bene, da sempre, anche perché nel nostro paese c’è la tradizione della vacanza sulla spiaggia. E’ una nostra caratteristica, un vanto tutto italiano. Il Cluster nazionale dell’economia del mare produce il 2,7% del PIL e occupa oltre 500.000 addetti con una localizzazione prevalente nelle aree svantaggiate del Paese. Esso inoltre è trasversale rispetto ai grandi temi della crescita del Paese: mobilità sostenibile, efficienza energetica, qualità del prodotto Made in Italy, qualità della filiera alimentare, occupazione, sicurezza, turismo e qualità ambientale. Le competenze sul mare sono ripartite tra vari ministeri, tra i quali il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed, Corpo delle Capitanerie di Porto- Guardia Costiera. Senza contare le varie forze di polizia che operano in mare, quasi tutte quelle italiane: “Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato. (FOTO: Lungomare di Nizza)