

– avviare un’azione preventiva mediante la predisposizione di percorsi di inclusione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, per favorire un sano sviluppo emotivo dei Giovani, con particolare attenzione per i contesti territoriali nei quali situazioni di disagio sono maggiormente avvertite, e con riguardo per le nuove abitudini di relazione e comunicazione;
– promuovere la formazione e la specializzazione degli addetti alle forze dell’ordine, per interventi utili e tempestivi quando l’illecito è svolto in Rete;
– programmare corsi di formazione che aiutino gli insegnanti a comprendere e affrontare le situazioni di maggiore criticità;
– prevedere il presidio permanente, presso le scuole, di figure professionali specializzate, per l’individuazione dei profili di urgenza e pericolosità e per garantire ascolto, assistenza e supporto psicologico (psicologi, assistenti sociali, mediatori familiari);
– migliorare il funzionamento dei Centri di ascolto e antiviolenza, sul piano qualitativo e quantitativo;
– promuovere un uso consapevole, critico e responsabile degli strumenti di comunicazione di nuova tecnologia;
– stimolare l’ascolto in ambito familiare, perché la famiglia torni a essere il primo luogo di supporto allo sviluppo delle personalità, e promuovere un più attivo dialogo tra famiglia e istituzioni scolastiche;
– prevedere la programmazione di percorsi personalizzati per la formazione degli studenti affetti da disAbilità, che siano mirati a favorire la maturazione della consapevolezza di sé, a contenimento delle fragilità.
– inasprire le pene per chi commette un atto di bullismo anche se a commetterlo è un minore munito di discernimento e consapevolezza. La sanzione dovrebbe comportare un effetto riparatore anche di natura economica che, sotto verifica di un perito medico, sia graduato ai fini dei postumi invalidanti.
Scuola, famiglia, gruppi dei pari sono tasselli di un puzzle fondamentale per la realizzazione di una umana socialità.