Razionalizzeremo la funzione di polizia in mare”. Parola di Presidente del Consiglio.
Oggi in mare operano, con compiti diversi, quasi tutte le Forze di Polizia, la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e la Marina Militare. Alla Marina Militare sono demandati compiti di difesa militare, alla Capitaneria di Porto (sempre Marina Militare) compiti amministrativi e di controllo in aree portuali e soccorso, alla Guardia di Finanza compiti di polizia economico-finanziaria, alla Polizia di Stato compiti di polizia delle frontiere e controllo dell’immigrazione e alle altre Forze di Polizia compiti generalisti di ordine e sicurezza pubblica (Arma dei Carabinieri) o specialistici per il proprio settore di competenza (Corpo Forestale). Una situazione che si presenta sì confusa, ma non molto diversa da quella che troviamo sulla terraferma! E’ comunque evidente foss’anche per una questione di costi, il Governo non può più permettere che ogni amministrazione abbia una propria flotta ed è, quindi, ormai indispensabile procedere ad una seria razionalizzazione della presenza delle Forze di Polizia in mare; definendo presso una sola amministrazione, mezzi, uomini, investimenti e gestione. Ma a quale amministrazione assegnare questo compito delicato? La Guardia di Finanza attualmente è l’unica Forza di Polizia che dispone di una flotta navale ed aerea e delle professionalità ed esperienze adeguate per presidiare con efficacia le frontiere e svolgere un’attività di polizia marittima compiuta e integrata per la prevenzione e il contrasto di tutti i tipi di illeciti perpetrati sul mare. E non è un caso, infatti, che l’Aeronavale della Guardia di Finanza, in qualità di International Coordination Centre per l’Agenzia Europea delle Frontiere (FRONTEX), sia il punto di riferimento in Europa per tutte le polizie dell’Unione impegnate nel contrasto all’immigrazione clandestina via mare. Il Corpo delle Capitanerie di Porto (leggasi Marina Militare), al contrario, non è una Forza di Polizia, ma si occupa di controlli amministrativi nelle aree portuali e, soprattutto, di soccorso in mare, atteso che ha i mezzi idonei per farlo. Come razionalizzare, allora, il settore e rendere maggiormente efficiente l’apparato italiano di sicurezza in mare? Le soluzioni potrebbero essere essenzialmente tre:
- la prima: accorpare le funzioni di polizia e soccorso in mare (e con esse mezzi ed uomini) oggi demandate a Guardia di Finanza, Guardia Costiera/Capitanerie di Porto, Polizia di Stato, Carabinieri e Forestale, e creare una nuova ed unica specialità nella Polizia di Stato;
- la seconda: demandare alla sola Guardia di Finanza esclusivi compiti di polizia marittima e soccorso in mare (e con essa mezzi ed uomini), sciogliendo, di fatto, le Capitanerie di Porto e di conseguenza la Guardia Costiera, e attribuendo al personale civile del Ministero dei Trasporti i compiti amministrativi (e con essi mezzi e uomini) oggi demandati al Corpo delle Capitanerie di Porto;
- la terza: far diventare la Marina Militare-Capitaneria di Porto la sesta Forza di Polizia e demandarle anche la funzione (e con essa mezzi e uomini) di polizia generalista e di polizia economico-finanziaria oggi attribuita alla Guardia di Finanza (anche funzioni complicate come quelle di polizia, così profondamente diverse dalla funzione orientata alla difesa, non possono essere demandate ad una Forza Armata).
Per quanto attiene alle tre soluzioni sopra tracciate, non v’è dubbio che per il Paese la soluzione migliore è la prima: ricollocare tutto l’attuale settore aeronavale sotto la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere presso il Ministero dell’Interno. In subordine si può tentare la seconda strada, ossia accorpare tutto sotto la Guardia di Finanza, ma così facendo si perderebbe l’occasione di rinnovare le Fiamme Gialle verso quello che dovrebbe essere il loro core business in senso stretto, ovvero: una moderna polizia economico-finanziaria di respiro europeo. La terza possibilità, invece, sarebbe a nostro avviso un tentativo pericoloso della Difesa di posizionarsi in un settore che culturalmente e professionalmente non le appartiene e non può appartenerle. Non ci si improvvisa poliziotti da un giorno all’altro! (Francesco Zavattolo, Segretario Generale Ficiesse, Fonte: ficiesse.it)