Vittorio VECCHIO INTERVIENE SULLE SUE DIMISSIONI DA CONSIGLIERE COMUNALE

Illustre Direttore,

è con rammarico che leggo sul suo giornale la sintesi, assai parziale e faziosa, degli accadimenti registratisi nell’ultimo consiglio comunale di Joppolo, lo stesso durante il quale il sottoscritto, unitamente ad un altro collega, ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Dispiace peraltro constatare che tale articolo sia apocrifo e che, pertanto, per replicarvi debba rivolgere le mie osservazioni direttamente alla sua persona. Premetto che le ragioni delle mie dimissioni sono state puntualmente spiegate in un lungo documento letto pubblicamente nel corso dell’assise e ritengo che il contenuto dello stesso  non può che essere noto al suo corrispondente. Esse, avendo invece origini remote, non muovono certo dalle «accuse di abusivismo edilizio – leggo testualmente da questo articolo – e da successiva ordinanza di demolizione tutt’ora in essere da parte del sindaco». Ho posto, infatti, tutta una serie di osservazioni attinenti, soprattutto, alla gestione della cosa pubblica in materia finanziaria. Non solo, invece, non viene offerta all’opinione pubblica alcuna informazione riguardo i veri motivi delle mie dimissioni, ma l’articolo in questione, dedicando gran parte del suo corpo alle vicende afferenti la proprietà che ho recentissimamente ereditato, finisce, ancora una volta, col ledere la mia immagine di uomo, professionista e pubblico amministratore. Aggiungo un dettaglio che ad un giornalista della sua esperienza non può sfuggire. Lei ci insegna che il diritto di cronaca è legittimo quando vengono rispettati tre capisaldi: verità, pertinenza e continenza. Da parte dell’ignoto autore l’aver omesso (elemento che, ribadisco, ho rilevato pubblicamente proprio nel corso del consiglio comunale) la circostanza che quel sequestro per presunto abusivismo edilizio sia stato annullato dal Tribunale del Riesame mina alla radice la verità dei fatti che sono stati divulgati sul conto della mia persona. Per farla breve, il miglior modo per mentire è omettere un dettaglio (e questo è un dettaglio essenziale) della “verità”. Quanto alla pertinenza, forse l’ignoto autore spiegherà perché tanta premura nell’enfatizzare ciò che è stato oggetto di un sequestro, senza poi riferire che quel sequestro è stato annullato. Quanto alla continenza delle espressioni usate, mi sforzo di essere onesto intellettualmente e non obietto nulla; credo basti e avanzi il resto. Concludo rassegnandole alcune osservazioni. Da parte mia non ho nulla da rimproverarmi. Non mi pento di aver riportato situazioni amministrative che ritengo gravi. Ho pagato un prezzo alto, anche in ragione dell’uso strumentale che una certa parte politica ha fatto dell’informazione locale (le sarà sufficiente fare una piccola indagine nella sua redazione per avere piena chiarezza sulle dinamiche sottese alle corrispondenze da Joppolo) ma non per questo penso di arrendermi. Le chiedo una rettifica delle notizie pubblicate. E’ con rammarico, perché ho grande rispetto del Quotidiano del Sud e dell’opera meritoria che da più di vent’anni svolge in Calabria, che mi riservo di adire l’autorità giudiziaria affinché sia valutato e riconosciuto il danno d’immagine subito. Ringraziandola per l’attenzione, le auguro buon lavoro.

Avv. Vittorio Vecchio Già consigliere comunale di Joppolo (vv) 

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