OLBIA. Maurizio Trogu: “Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Marinai, in nome del Capo dello Sato, voi riconoscerete il Capitano di Vascello Giovanni Canu quale vostro Comandante!” Con la pronuncia di questa formula Trogu passa il comando a Canu. Si è svolta ieri presso la Direzione Marittima di Olbia, alla presenza del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – , Ammiraglio, Giovanni Pettorino, la cerimonia del passaggio di consegne tra il Capitano di Vascello Maurizio Trogu (cedente) ed il Capitano di Vascello Giovanni Canu (accettante). La cerimonia è avvenuta alla presenza di una ristretta rappresentanza di ufficiali, sottufficiali, graduati, truppa e personale civile nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia da covid19. Il Comandante Maurizio Trogu, dopo 40 mesi trascorsi ad Olbia, nel suo discorso di saluto al personale ed alla città ha voluto fare il punto della sua esperienza come Capo del Compartimento Marittimo, Comandante del Porto di Olbia, nonchè Direttore Marittimo della Sardegna Settentrionale, ricordando i momenti più salienti del suo periodo di comando: “il ricordo più bello … il momento dell’abbraccio con la moglie di uno dei naufraghi … stremati ma vivi e aggrappati a un salvagente, dopo due notti e tre giorni di ricerche in mezzo al Tirreno sulla rotta Porto Ercole /La Maddalena”; ha poi citato “l’eccezionale dispositivo operativo messo in campo per i due sciagurati e ravvicinati sinistri marittimi occorsi all’interno dell’area portuale” a due navi “una incendiatasi durante la manovra d’ingresso e l’altra incagliatasi nell’area di evoluzione. Due eventi, risolti entrambi in maniera assolutamente brillante e senza far registrare alcun danno alla collettività, alle infrastrutture portuali e all’ambiente marino, che hanno messo a dura prova e per svariati giorni tutto il personale di terra e quello imbarcato ma che hanno anche dimostrato tutta l’altissima valenza professionale” degli uomini e donne della Guardia Costiera; ha proseguito menzionando “la perizia operativa e nautica messa in campo per prima recuperare la M/N Lira, abbandonata alla deriva nel Tirreno, evitando, così, che si abbattesse sulle coste dell’Arcipelago delle Maddalena un sicuro disastro ambientale, ma poi anche tutta la cura profusa nell’assistere l’equipaggio rimasto bloccato a bordo, registrando gesti di straordinario sostegno…” e, da ultimo, “con ancor più rinnovato spirito di fratellanza e partecipazione” la pronta assistenza ai 125 disperati dell’Alan Kurdi. Nel passare il testimone il Comandante Trogu ha tenuto a sottolinearne “non solo impegno e dedizione ma anche grandissima umanità e solidarietà, al di là di ogni sforzo e sacrificio in condizioni sicuramente non abituali qui nel Nord Sardegna”. Il Comandante Maurizio Trogu, è stato destinato ad un prestigioso incarico al Comando Generale delle Capitanerie di Porto a Roma. Il Comandante Giovanni Canu giunto a Olbia proveniente da Brindisi, dove svolgeva l’incarico di Comandante, ha voluto ringraziare e salutare il Collega cedente “per la conoscenza che in questi giorni ha saputo trasferirgli”: si è trattato “di vita vissuta, di esperienze, di contatti umani e valori condivisi”, con “i migliori auspici per il lavoro lo attende nel nuovo prestigioso incarico”. Nel contempo, ha espresso il “privilegio di guidare i colleghi e i professionisti” della Guardia Costiera che operano in terra di Sardegna, confidando nel suo “nuovo equipaggio, che in questi giorni ha avuto modo di cominciare a conoscere ed apprezzare”. La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Comandante Generale, Ammiraglio Giovanni Pettorino, che ha voluto sottolineare l’impegno quotidiano degli e delle donne delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – al servizio della Nazione e l’augurio di buon lavoro a tutto il personale, ha voluto sottolineare come l’impegno del corpo – compito ulteriore del corpo – sia anche quello della tutela dell’ambiente marino. La Sardegna settentrionale è una zona bellissima del nostro paese, dice Pettorino, le bellezze naturali di questa parte della Sardegna sono veramente uniche, e bisogna far si che l’ambiente marino vada tutelato e, possa essere consegnato alle generazioni future così come lo abbiamo ricevuto.
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