L’INTELLIGENZA EMOTIVA di Angela BELOTTI

L’ INTELLIGENZA EMOTIVA:  Inserita tra le prime 10 competenze richieste entro il 2020 dal World Economic Forum, l’intelligenza emotiva riveste sempre più importanza nel mondo del lavoro.

Ma che cosa è l’INTELLIGENZA EMOTIVA? 

Lo psicologo di fama mondiale Daniel Goleman la definisce come la capacità di un individuo di riconoscere, di discriminare e identificare, di etichettare nel modo appropriato e, conseguentemente, di gestire le proprie emozioni e quelle degli altri allo scopo di raggiungere determinati obiettivi.

La quotidianità è costellata di esperienze emotive: se ne vivono oltre 500 al giorno ma si è coscienti solo di una piccola parte; tuttavia, esse danno un tono a ogni interazione.

~ Come possiamo coltivare l’intelligenza emotiva?

Secondo il modello introdotto da Goleman, l’intelligenza emotiva comprende una serie di capacità e competenze che guidano l’individuo soprattutto nel campo della leadership.

Richard Boyatzis, professore di economia alla Case Western Reserve University, e Daniel Goleman (2002) individuarono 4 ambiti da coltivare per valorizzare al meglio l’intelligenza emotiva:

~ La Consapevolezza di sé, intesa come la capacità di riconoscere le proprie emozioni e i propri punti di forza, così come i propri limiti e le proprie debolezze; comprende, inoltre, la capacità di intuire come queste caratteristiche personali sono in grado di influenzare gli altri.

~ L’ Autoregolazione (o Gestione di sè) che descrive la capacità di gestire i propri punti di forza, emozioni e debolezze, adattandoli alle diverse situazioni che possono presentarsi, allo scopo di raggiungere fini e obiettivi.

~ La Consapevolezza sociale che consiste nella capacità di gestire le relazioni con le persone allo scopo di “indirizzarle” verso il raggiungimento di un determinato obiettivo. Qui rientra anche l’empatia ossia la capacità di comprendere appieno e addirittura percepire e sentire lo stato d’animo delle altre persone.

~ La Gestione delle relazioni che consiste nel lavorare efficacemente con gli altri, risolvere i conflitti, ispirare e motivare.

Secondo Goleman, a ciascuna delle suddette caratteristiche appartengono diverse competenze emotive, intese come le abilità pratiche dell’individuo necessarie all’instaurazione di relazioni positive con gli altri.

Tali competenze, tuttavia, non sono innate, ma possono essere apprese, sviluppate e migliorate al fine di raggiungere prestazioni lavorative e di leadership importanti.

(Dott.ssa Belotti, Psicologa, Esperta in Criminologia Investigativa, Mediatrice Penale Minorile, Psicoterapeuta in formazione)

 

/ 5
Grazie per aver votato!

Redazione

BLOG fondatto e curato da Angelo RUBERTO, Avvocato Penalista del Foro di Bologna, Presidente dell’Associazione “Rete Nazionale Forense”. Il fondatore del sito, al momento non ha intenzione di registrare questa testata giornalistica online poiché tale registrazione è necessaria solo per coloro che intendono ottenere contributi statali, secondo quanto previsto dall’articolo 7, comma 3, decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70. ©2018-2024 Tutti i Diritti Riservati