AUDIZIONE IV COMMISSIONE DIFESA DELLA CAMERA DEL SIM GUARDIA COSTIERA

Il 2 luglio 2019  una rappresentanza del Sindacato Militare Italiano delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera è stata ricevuta dalla IV Commissione Difesa della Camera. I delegati hanno così avuto la possibilità di rappresentare i propri punti di vista nell’ambito della discussione della proposta di legge Corda ed altri, recante: “Norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo” . La scorsa  settimana è iniziato, nell’ambito dell’esame della proposta di legge, con l’audizione del S.I.M. Marina, un nuovo giro di consultazioni delle sigle sindacali, ad oggi, autorizzate dal Ministro della Difesa On. Elisabetta Trenta. La delegazione del S.I.M. della Guardia Costiera guidata dal Segretario generale nazionale Donato ANGELINI, ha da subito evidenziato la disparità di trattamento riservato al personale appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, rispetto ai colleghi del comparto, ovvero: per la parte pubblica l’assenza al tavolo dei rappresentanti di Governo, in sede di contrattazione del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture o suoi rappresentanti e per la parte sindacale dei rappresentanti delle associazioni del Corpo delle Capitanerie di Porto. Tale precisazione, nasce dalle peculiarità insite del Corpo, che svolgendo principalmente compiti relativi agli usi civili del mare, dipende organizzativamente, funzionalmente ed economicamente dal Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture, così come previsto dall’ artt. 134 del Decreto Legislativo n. 66 del 2010 “Codice Ordinamento Militare. Da notare che l’art. 4 della proposta di legge indica tra le amministrazioni anche quella delle Infrastrutture e Trasporti Le amministrazioni del Ministero della difesa, del Ministero dell’interno, del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti comunicano ai sindacati dei militari ogni iniziativa volta a modificare il rapporto d’impiego con il personale militare, con particolare riferimento alle direttive interne della Forza armata o del corpo di appartenenza o alle direttive di carattere generale che direttamente o indirettamente riguardano la condizione lavorativa del personale militare”.

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