VENEZIA: NAVI DA CROCIERA TRA SICUREZZA ED ESIGENZE DI BILANCIO DEL COMUNE di Angelo RUBERTO

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo l’incidente  della  nave da crociera “MSC OPERA “, che si è schiantata contro un piccolo battello ormeggiato in banchina causando il ferimento di cinque persone, si è ricominciato a parlare del problema della navigazione delle grandi navi da crociera nella laguna di Venezia. Questione di non facile soluzione. Essa, va affrontata tenendo in considerazione due esigenze. La prima, prioritaria, quella relativa alla sicurezza della navigazione, salvaguardia della vita umana in mare in genere, salvaguardia della pubblica incolumità, tutela dell’ambiente e da ultimo ma non meno importante la preservazione delle strutture portuali, e la conservazione del patrimonio artistico- ambientale.  Poi c’è l’esigenza – dell’ente locale – di salvaguardare il bilancio del comune nonché, l‘indotto che provocano le navi da crociera che ormeggiano a Venezia sull’economia veneziana.  Le navi da crociera sono parte rilevante dell’enorme indotto del turismo a Venezia, che è di fatto quello che tiene in piedi l’economia della città, così  come è noto, che le navi da crociera pagano tasse molto alte per attraversare il canale ed ormeggiare in città e, quindi difficilmente gli amministratori locali – di qualunque colore politico – rinuncerebbero a questi introiti. Per quanto riguarda la prima questione – certamente la più importante – nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante, è praticamente impossibile azzerare il rischio di incidente, se poi il rischio ricade in un’area quale la laguna di Venezia le probabilità che accadono incidenti sono più elevate.  Provvedimenti per scongiurare incidenti, a questo proposito, sono stati emessi durante il governo Monti, con il decreto Passera-Clini, firmato nel 2012, che impedisce alle navi che hanno una stazza lorda superiore 40mila tonnellate di attraversare la laguna, ma tale decreto è rimasto lettera morta. Poi c’è la proposta di legge  MARCON, ZAN, PELLEGRINO, ZARATTI  “Disciplina del transito delle grandi navi nella laguna di Venezia”  presentata l’8 agosto 2013 che all’art. 1 recita:    “1. In ragione della particolare sensibilità ambientale e della vulnerabilità conseguente ai rischi prodotti dal traffico marittimo, nella laguna di Venezia, dalla data stabilita con il decreto di cui al comma 2 e, comunque, decorso il termine previsto per la sua adozione nel medesimo comma 2, è vietato il transito nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca delle navi di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate adibite al trasporto di merci e passeggeri. 2. Entro 270 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e sentita la regione Veneto, sono individuati percorsi alternativi per la navigazione nella laguna di Venezia. Il decreto stabilisce la data dalla quale tali percorsi divengono operativi. Dalla medesima data si applica il divieto di cui al comma 1. Decorso inutilmente il termine per l’emanazione del decreto di cui al primo periodo, si applica comunque il divieto di cui al comma 1.  3. A decorrere dalla data di entrata in vigore del divieto di cui al comma 1, le modalità di regolazione del traffico marittimo nel canale della Giudecca e nel bacino di San Marco sono stabilite dal sindaco di Venezia, sentito il consiglio comunale. La capitaneria di porto di Venezia garantisce il rispetto di tali modalità, allo scopo applicando le sanzioni previste dal codice della navigazione e dalle altre disposizioni vigenti.  4. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, il numero annuale di transiti di navi da crociera e di traghetti nella laguna di Venezia non può comunque superare quello dei transiti registrati nell’anno 2012”. Oggi i ministri competenti in materia del governo giallo, – verde ne riparlano… vedremo se ne parlano solamente o, se viceversa adotteranno qualche iniziativa concreta senza aspettare un altro caso Concordia!

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