La nave ed il mare riescono a creare delle situazioni
impreviste ed imprevedibili, anche sotto il profilo sanitario, per la gestione delle quali, l’uomo di mare deve impegnare tutte le sue capacità e fantasie, considerato che non tutte le navi dispongono di strutture mediche finalizzate a fornire un primo soccorso ai viaggiatori ed, all’equipaggio. Il decreto ministeriale del 13 giugno 1986, prevede il servizio medico obbligatorio solo sulle navi della marina mercantile italiana, addette alla navigazione nel mare Mediterraneo, che siano: navi maggiori destinate al servizio pubblico di crociera; navi traghetto, abilitate al trasporto di 500 o più passeggeri, in servizio pubblico di linea la cui durata, tra scalo e scalo, sia pari o superiore a 6 ore di navigazione. Le restanti navi non dispongono di medico a bordo. Firmato il 12 giugno scorso, presso la sala operativa della Capitaneria di Porto di Catania, il Protocollo d’intesa relativo alla procedura operativa per l’assistenza medica in mare in caso di emergenza sanitaria in mare. Il protocollo è stato sottoscritto dall’Ammiraglio Gaetano Martinez, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, dal Dottor Maurizio Lanza, Commissario straordinario dell’Asp di Catania, dalla Dottoressa Isabella Bartoli, Direttore centrale operativa SEUS 118 Catania-Ragusa-Siracusa e referente sanitario regionale per le maxi-emergenze, dal Dottor Claudio Pulvirenti, Direttore regionale USMAF-SASN Sicilia (Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera-Servizio territoriale per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile). Con il protocollo è stata formalizzata una procedura operativa sanitaria a favore di quelli che vanno per mare cioè, dalle imbarcazioni da diporto al personale marittimo navigante sulla navi maggiori. Il dispositivo sanitario si attiva su richiesta del C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico) e prevede, in caso di emergenza, l’assistenza del personale medico e sanitario del 118, direttamente sull’imbarcazione che naviga all’interno delle acque nazionali cioè entro le 12 miglia dalla costa. Alla richiesta di intervento sanitario del C.I.R.M., il personale del 118 imbarcherà su una motovedetta delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, disponibile 24 ore su 24 e, pronta a salpare come si dice in gergo “al fiammifero” in modo da poter raggiungere tempestivamente, il paziente in difficoltà a bordo dell’unità in navigazione.
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