PROROGA CONCESSIONI BALNEARI di Vincenzo TORTORICI

L’iniziativa di due giovani avvocati, rispettivamente dei fori di Massa e di Rimini, potrebbe trasformarsi in un contenzioso giudiziale che coinvolge, in prima battuta, il Comune di Rimini, ma che potenzialmente potrebbe riguardare anche le altre amministrazioni dei comuni della riviera romagnola. Si tratta dell’annosa questione che contrappone ancora oggi l’Unione Europea all’Italia in materia di concessioni di aree demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo. Risale al febbraio 2009 l’apertura, da parte della Commissione Europea, di una prima procedura di infrazione contro l’Italia, alla quale è stata contestata la mancata applicazione dei principi della Direttiva Europea n.2006/123 (la c.d. Bolkenstein), secondo cui (a) il rinnovo automatico delle concessioni demaniali marittime è in contrasto con i principi di libertà di stabilimento, non discriminazione e tutela della concorrenza e (b) il rilascio delle concessioni demaniali marittime deve avvenire attraverso procedure ad evidenza pubblica. La Direttiva Bolkenstein è stata recepita in Italia con la legge n.59/2010, ma di fatto i governi nazionali hanno continuato a vedere nella normativa europea un pericolo per il mondo imprenditoriale del turismo balneare ed hanno più volte prorogato “ex lege” le concessioni in essere tempo per tempo. Nel frattempo, la Corte di Giustizia UE (sentenza 14 luglio 2016), seguita dalla giurisprudenza nazionale del Consiglio di Stato e di alcuni T.A.R. nonché dai pareri della Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato hanno sostanzialmente confermato l’applicabilità delle regole europee al nostro mercato interno e la conseguente disapplicabilità delle leggi italiane contenenti la proroga automatica ed indifferenziata delle concessioni in essere. Nel febbraio 2017 è stato presentato alla Camera un primo progetto di legge-delega per il riordino della materia (relatori Pizzolante e Arlotti), ma è decaduto con la conclusione della XVII Legislatura. Finalmente, con la Legge Bilancio 2019 (n.145/2018), il legislatore italiano ha definito analiticamente i contenuti di una legge delega finalizzata alla generale revisione del sistema delle concessioni marittime con precise previsioni di tempi e di modi, allo scopo di costruire “un nuovo modello di gestione delle imprese turistico-ricreative …. che operano sul demanio marittimo” in sintonia con i principi della Direttiva Europea. Con la stessa legge è stato introdotto un differimento delle scadenze delle concessioni fino al 2033, introducendo un “periodo transitorio” nelle more dell’attuazione del complesso programma di riforma organica. In definitiva, è diventata improcrastinabile l’approvazione della legge delega che metta concretamente in moto la revisione organica dell’intera legislazione in materia. Non si tratta soltanto di disinnescare il rischio della diffusione di un contenzioso giudiziale dagli esiti prevedibili o dell’avvio di ulteriori procedure di infrazione da parte dell’UE, ma soprattutto di impedire che le piccole e le micro imprese balneari a prevalente gestione familiare, tipicamente radicate nella riviera romagnola e nelle spiagge di Rimini, possano essere penalizzate, impoverendo l’offerta turistica dei nostri territori, fortemente influenzata dal legame con la cultura e con le tradizione locali e apprezzata proprio per il suo deciso carattere identitario.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi e il seguente testo "Corriere Romagna Rimini BOMBA BOLKESTEIN Proroga delle conces ssioni balneari <Il Comune ci faccia vedere gli atti» Richiesta formale di due avvocati per conto di clienti inter essati a partecipare una eventuale gara RIMINI infrazione Irischio sanzio- posizione Mandolesi avvocati concessioni avvocati Linda Andreani Andrea Mandolesi endere pubbliche LADIRETTIVA EUROPEA INITALIA chiarimenti siamo pronti agire sedi ritenute prima tatoall'aperturadiproceduredi demaniali giustizia amministrativa all' Antitrust urismo provvedi- arriveranno ichiari- richiesti sentiremo stein. affrontarela questione Bolke-"
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