PROTOCOLLO D’INTESA UNIVERSITA’ di CATANIA e GUARDIA COSTIERA

COMUNICATO STAMPA: Siglato a Catania il 22 febbraio 2023,  il protocollo d’intesa tra il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e l’Università di Catania.  

L’ Università di Catania e ed Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Gardia Costiera collaboreranno in attività di monitoraggio e tutela ambientale, con particolare riferimento all’ambito marino e costiero. Questa mattina, infatti, nei locali del rettorato dell’ateneo catanese, è stato siglato il protocollo d’intesa che dà ufficialmente il via alla sinergia fra le due istituzioni, possibile adesso con la sottoscrizione del documento da parte del Magnifico Rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e del Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, l’Ammiraglio Ispettore Giancarlo Russo, in rappresentanza del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto. Presenti all’incontro anche il responsabile del Laboratorio di Geomatica del dipartimento di Ingegneria civile e Architettura prof. Giuseppe Mussumeci, il Capitano di Vascello Fabrizio Coke e il Capitano di Fregata Massimo Ridolfo, della Capitaneria di Porto di Catania. L’accordo ha la finalità di realizzare, sotto il profilo tecnico-scientifico, elaborati e mappe tematiche sui telerilevamenti effettuati dai mezzi aeronavali della Guardia Costiera nel corso delle attività di monitoraggio ambientale, che già erano state oggetto di attenzione da parte dell’Ammiraglio Sergio Liardo e del Comandante Daniele Giannelli. L’obiettivo è quello di valutare, attraverso lo studio e la modellazione matematica, il rischio associato all’azione del moto ondoso sulle coste e dei fenomeni naturali e antropici che si verificano nell’ambiente marino e costiero, ma anche per le azioni di contrasto alla desertificazione dell’entroterra. In tale contesto, il mondo scientifico – universitario ed il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera hanno espresso il loro impegno a perseguire, con le conoscenze reciproche, tutte le iniziative finalizzate allo sviluppo delle attività di comune interesse.

COMPETENZE DELLE CAPITANERIE DI PORTO – GURDIA COSTIERA – IN MATERIA AMBIENTALE: La tutela dell’ambiente marino e costiero è uno degli obiettivi prioritari da perseguire, sia per la ricchezza del patrimonio naturalistico nazionale, sia per i rilevanti interessi sociali ed economici coinvolti nella valorizzazione e nella fruizione delle relative risorse. La struttura geografica del nostro Paese e l’enorme estensione della linea costiera impongono un’attività di tutela costante e rigorosa, supportata da una componente operativa capace di esprimere specifiche competenze e una presenza territoriale capillare e qualificata. In tale settore, le norme di legge che si sono susseguite nel tempo hanno elettivamente individuato nel Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, un’organizzazione operativa impegnata nella salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, anche attraverso la costituzione, con la legge 31 luglio 2002, n. 179, di un Reparto specializzato, che rappresenta un valore aggiunto rispetto al sistema di sorveglianza e tutela. Ai sensi dell’articolo 135, comma 2, del citato decreto legislativo 66 del 2010, le Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – esercitano le seguenti funzioni: a)  nelle zone sottoposte alla giurisdizione nazionale svolgono in via prevalente le attività di controllo   relative all’esatta applicazione delle norme del diritto italiano, del diritto dell’Unione europea e dei trattati internazionali in vigore per l’Italia in materia di prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino, ivi compresi l’inquinamento da navi e da acque di zavorra, l’inquinamento da immersione di rifiuti, l’inquinamento da attività di esplorazione e di sfruttamento dei fondali marini e l’inquinamento di origine atmosferica; b) nelle acque di giurisdizione e di interesse nazionale, esercitano, per fini di tutela ambientale e di sicurezza della navigazione, ai sensi della legge 7 marzo 2001, n. 51 e del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 196, il controllo del traffico marittimo; c)   provvedono, ai sensi degli articoli 135, 2° comma, e 195, 5° comma, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, rispettivamente alla sorveglianza e all’accertamento delle violazioni in materia di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche se dalle stesse possono derivare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero, nonché alla sorveglianza e all’accertamento degli illeciti in violazione della normativa in materia di rifiuti e alla repressione dei traffici illeciti e degli smaltimenti illegali dei rifiuti; d) esercitano, ai sensi dell’articolo 19 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, la sorveglianza nelle aree marine protette e sulle aree di reperimento; e) ai sensi dell’articolo 296, comma 9, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in relazione al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo, accertano le violazioni e di irroga re le sanzioni di cui ai commi da 5 a 8 del predetto articolo; f)   per le attività in difesa del mare, di cui agli articoli 11 e 12 della legge 31 dicembre 1982, n. 979, attraverso l’organizzazione territoriale periferica a livello di Compartimento marittimo, operano, ai sensi dell’articolo 7 della legge 16 luglio 1998, n. 239, sulla base di direttive vincolanti, generali e specifiche, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. (www.guardiacostiera.gov.it) 

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