LA VIOLENZA CHE NON LASCIA LIVIDI

L’antropologa Franciose Heritier, nel 1997, definiva violenza “ogni costrizione di natura fisica, o psichica, che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia, la sofferenza o la morte di un essere animato; o ancora qualunque atto intrusivo che ha come effetto volontario o involontario l’espropriazione dell’altro, il danno, o la distruzione di oggetti inanimati”. L’ Osservatorio sulla violenza spiega che per maltrattamento psicologico «si intende quella serie di comportamenti che mira a svalutare una persona ponendola in una condizione di subordinazione e danneggiandone il benessere psicologico ed emotivo.

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LA VIOLENZA CHE NON LASCIA LIVIDI di Anna Lisa CARROZZA

“C’è una forma di violenza che viene raccontata sempre molto poco, perché a differenza delle botte, non lascia lividi esterni.
Ma all’interno fa dei danni inauditi.
È molto difficile da dimostrare, ma facile da riconoscere, se si hanno gli strumenti adeguati. 👠 La violenza psicologica.
Quando ti critica costantemente perché secondo lui non vai mai bene.
Ti vuole diversa. Sempre di più. Sempre di meno. Mai te stessa. In una corsa dove non vinci niente perché non è previsto che tu ce la faccia.
👠 Quando ti insulta.
Quando lui è sempre meglio di te. Le cose che fa lui sono perfette, tu non sai fare niente. E il sotto testo è che senza di lui sei inutile. Che non sai e non puoi vivere senza di lui, perché la tua vita da quando state insieme, ha finalmente un senso. Finalmente c’è qualcuno che si prende cura di te, anche se non vali nulla. Lui è il benefattore, tu la stolta che deve essergli grata.
👠 Quando è geloso.
Anche se la narrazione dell’amore ha voluto farci credere che la gelosia sia una dimostrazione di interesse, a qualsiasi livello si pratichi è insana, perché toglie libertà all’altro, si basa sulla non fiducia, sulle accuse, sul senso di colpa, sul possesso.
Una persona gelosa si vede immediatamente è una persona sana non può permettere nessuna forma di gelosia.
👠 Quando ti controlla.
Il telefono. Come sei vestita. I tuoi spostamenti. Le tue amicizie. La tua durata su whatsapp e sui social, con relative accuse.
Perché il controllo e la gelosia vanno spesso di pari passo.
👠 Quando è sempre colpa tua.
Se lui è nervoso è perché tu l’hai fatto innervosire.
Se lui è rabbioso, è perché tu hai un comportamento sbagliato.
Se lui è geloso, è perché tu dai troppa confidenza agli altri uomini.
Se lui è violento è perché tu hai tirato troppo la corda.
Se lui non ti fa uscire, è perché tu sei inaffidabile.
Se lui ti urla addosso, è perché tu l’hai portato al limite.
👠 Quando i tuoi sentimenti non vengono convalidati e vieni fatta passare come quella che si merita il manicomio.
Se sei triste è perché sei troppo emotiva.
Se sei arrabbiata è perché hai il ciclo.
Se sei delusa è perché ti aspetti troppo.
Se vuoi lasciarlo è perché sei inaccontentabile.
Se piangi è perché sei esagerata.
Se sei disperata è perché sei pazza.
👠 Ogni cosa che senti non è reale e soprattutto lui è la vittima della tua follia.
La botte sono imperdonabili, ma ricorda che spesso prima della violenza fisica, c’è la violenza emotiva, la manipolazione, il rapporto che diventa tossico. E saper riconoscere questi segnali è fondamentale per comprendere che quello che stai vivendo, NON È NORMALE e non deve essere considerato tale.
👠 Chi ti ama rende la tua vita più bella”.
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Redazione

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