RUBRICA IL NOTAIO RISPONDE

📌 𝐈𝐥 𝐍𝐨𝐭𝐚𝐢𝐨 𝐀𝐧𝐧𝐚𝐦𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞. 𝐋’𝐞𝐬𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢, 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐢𝐮𝐠𝐢 𝐞 𝐥’𝐞𝐬𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐮𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐚𝐝 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐢𝐮𝐠𝐢. ❓ 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐢𝐭𝐨: In caso di pignoramento di beni in comunione per mancato pagamento di debiti tributari in capo ad uno dei coniugi, è possibile per il “coniuge innocente” mantenere la sua quota di proprietà in riferimento al bene pignorato? 👉 𝐑𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚: I beni interessati dal regime di comunione legale che vengono espropriati a causa di debiti personali imputabili ad uno solo dei coniugi, devono comunque essere pignorati nella loro interezza e non per metà.  Nonostante uno dei coniugi sia estraneo ai debiti tributari dell’altro, comunque il pignoramento deve riguardare sempre il bene nella sua interezza.  Non si può riconoscere al coniuge non debitore il diritto di ottenere la separazione di parti o quote del bene staggito o di conseguire dalla procedura esiti diversi dalla vendita per l’intero, salva la corresponsione, in sede di distribuzione, della metà del ricavato lordo della vendita, dovuta in dipendenza dello scioglimento, limitatamente a quel bene, della comunione senza quote. Il coniuge non debitore ha diritto di ottenere la metà della somma lorda derivante dalla vendita o assegnazione dell’immobile (così Cass. 4 gennaio 2023, n. 150).

Ordinanza n. 150 del 4 gennaio 2023 la Corte di Cassazione, Sezione III Civile, ha affermato il seguente principio di diritto secondo il quale “la natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi comporta che l’espropriazione, per debiti personali di uno solo dei coniugi, di uno o più beni, abbia ad oggetto il bene nella sua interezza e non per la metà, con scioglimento della comunione legale limitatamente all’oggetto del sequestro all’atto della vendita o assegnazione del cespite stesso e con diritto del coniuge non debitore alla metà della somma lorda ricavata dalla vendita oppure del suo valore in caso di assegnazione”. 

Cassazione n. 20845 del 2021: “La natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi comporta che l’espropriazione, per crediti personali di uno solo dei coniugi, di un bene (o di più beni) in comunione abbia ad oggetto il bene nella sua interezza e non per la metà”.

Cassazione Civile, Sez. II, n. 2047 Sentenza del 24.01.2019, con la quale ha ulteriormente ribadito “la natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi e che l’espropriazione per crediti personali di uno solo dei coniugi di un bene (o più beni) debba avere ad oggetto detti cespiti nella loro interezza e non per la metà o per una quota”.
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