MI VOGLIO SEPARARE. COSA FARE? di Alessia MICOLI

Le separazioni sono in forte aumento, sono moltissime le persone che decidono di interrompere il progetto di vita messo in piedi con la persona tanto amata. I motivi che portano a prendere una decisione del genere, possono essere molti: litigate senza soluzione, incomprensioni, tradimenti, gelosia immotivata ed ossessiva, mancanza di interesse e di cura verso il partner e verso la famiglia, bugie varie, psicopatologie. Questa decisione è molto delicata e rappresenta un momento difficile per tutti, per la persona che prende la decisione, per l’altro e per la famiglia; “separarsi” non significa lasciarsi e andare a vivere in due case differenti. Come prepararsi ad una separazione? Separarsi è davvero molto facile, nonostante è un passo che fa paura a molti perché spesso non sapere a cosa si va incontro o il dover modificare del tutto la propria vita e quella dei figli crea un notevole disagio. I vissuti emotivi delle persone che decidono di intraprendere questo percorso vivono forti e spesso difficilmente gestibili come rabbia, tristezza, delusione, risentimento, sensi di colpa. I sentimenti che le persone separate devono elaborare, ancor prima di ricostituire una nuova famiglia, sono molteplici, spesso si ha la difficoltà del restare ancorati emotivamente al precedente rapporto di coppia, i sensi di colpa verso l’ex e nei confronti della famiglia. Le fasi psicologiche che si attraversano sono tre: il dover prendere la decisione di separarsi in cui si assaliti dall’angoscia dello stravolgimento della vita della famiglia; l’attuazione della separazione, in cui si manifestano i conflitti e sale la rabbia e l’aggressività; la fase successiva alla separazione, in cui si assiste alla separazione emotiva o “al divorzio psicologico”. I coniugi che prendono la decisione di sciogliere il vincolo matrimoniale devono rivolgersi all’istituto giuridico della separazione e del divorzio. È bene sapere che vi sono delle tipologie di separazione, che comunque vengono affrontate in Tribunale: se i due coniugi sono d’accordo si può procedere ad una separazione consensuale (o congiunta) i coniugi stabiliscono l’ammontare dell’eventuale mantenimento, a chi deve essere assegnata la casa coniugale, come dividere eventuali beni e regolano il regime e le modalità di frequentazione con i figli minorenni, ove il giudice tenta una conciliazione; se invece entrambe hanno richieste differenti come l’affidamento dei figli, il mantenimento, divisione dei beni ed altro e si arriva ad aprire una battaglia che si sviscera in una causa in Tribunale si procede alla cosiddetta «separazione giudiziale». La separazione giudiziale si divide in due tappe: la prima si effettua di fronte al Presidente del Tribunale che è tenuto ad effettuare un tentativo di conciliazione, i coniugi devono essere presenti e assistiti dal proprio avvocato; nella seconda incomincia il vero e proprio giudizio dove viene fissata una nuova udienza, in cui vengono acquisite le prove necessarie per poter decidere sulle domande proposte dai coniugi, in relazione alle questioni economiche, patrimoniali e all’affidamento dei minori. La separazione può essere fatta in qualsiasi momento: non ci sono termini di scadenza. Il lavoro congiunto e adeguato dello psicologo e dell’avvocato può favorire una separazione consensuale.

Bibliografia

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