“La gestione dell’emergenza sanitaria ha impattato duramente sul mondo delle professioni e sta pregiudicando i professionisti di domani. I praticanti avvocati, dopo aver sostenuto la prova scritta 2019 dell’esame di abilitazione, hanno assistito a ritardi senza precedenti nella correzione degli elaborati e tuttora non conoscono i termini entro cui la procedura sarà ultimata“.
“Azione ritiene prioritario e inderogabile il diritto di ogni cittadino a poter programmare la propria vita professionale. Le istituzioni devono sostenere gli sforzi formativi ed economici profusi dai professionisti di domani e non vanificarli. Il Governo non può lasciare i praticanti avvocati nell’incertezza sul proprio futuro“.
“Ai candidati all’esame di abilitazione alla professione di avvocato deve essere garantito il completamento delle correzioni degli scritti entro e non oltre il termine – già ampiamente derogatorio rispetto agli ordinari termini di legge – del 31 luglio 2020. Qualora anche questa minima garanzia di ragionevole durata del procedimento non venisse rispettata Azione chiede al Governo di risolvere il problema e prevedere l’ammissione di diritto dei candidati alla prova orale d’esame. L’ammissione di diritto dovrà naturalmente essere accompagnata dall’integrazione dei membri delle sottocommissioni in misura sufficiente a garantire la conclusione degli orali entro l’inizio della sessione d’esame 2020. Non siano i praticanti avvocati a pagare il conto dell’incapacità del Governo“.