INorman Atlantic (già Akeman Street e poi Scintu) traghetto della società Visemar di Navigazione, noleggiato dalla compgnia di navigazione greca Anek Lines, effettuava collegamenti Italia – Greca. Il 28 dicembre 2014 mentre si trovava in navigazione verso l’Italia nel canale d’Otranto ha subito un incendio, che ha provocato 29 vittime (9 morti e 20 dispersi) e, 60 feriti. Qualche giorno fa il relitto della Norman Atlantic è partito rimorchiato per il suo ultimo viaggio verso la demolizione. La ‘permanenza’ del relitto della Norman Atlantic nel porto di Bari alla banchina 12 aveva provocato un calo del 38% del traffico crocieristico, con un notevole riverbero negativo per l’ economia del territorio. Da quando il relitto è stato spostato la motonave, si è evidenzia una netta ripresa, il molo è tornato nella sua piena operatività. Secondo il presidente dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi È giusto che il danno arrecato sia riconosciuto al porto e alla città». Il relitto era ormeggiato nel porto di Bari dal febbraio 2015 a disposizione della magistratura. Teo Titi agente marittimo raccomandatario di Brindisi che ha assistito la nave esprime la sua soddisfazione professionale affermando: “Qualche giorno fa il relitto della Norman Atlantic è partito rimorchiato per il suo ultimo viaggio verso la demolizione. Porta con se il ricordo di un dramma umano enorme. Ho avuto l’onore di coordinare per conto del noleggiatore il recupero e l’assistenza a tutti i naufraghi a Brindisi, Bari e Taranto e dei parenti in attesa di una notizia…un’emozione e spesso una commozione che rimarranno con me per sempre.. E poi la custodia della nave a Bari in questi 4 anni a Bari per conto dell’armatore, il dott Carlo Visentini, un grande galantuomo. È stata per me un’esperienza professionale ma prima di vita incredibili. Un ricordo commosso alle 29 vittime e ai familiari”. Per Mimmo Gonsales ex sindaco di Brindisi si è trattato di “Una esperienza drammatica e incredibile che io ho vissuto da sindaco, assumendomi la responsabilità di “spingere” il relito della nave verso Bari (nonostante le proteste di qualche addetto ai lavori). Quella nave, ormeggiata per 4 anni sulla nostre banchine, avrebbe determinato un danno incredibile alle attività portuali di Brindisi. Quanto accaduto in questi anni a Bari ne rappresenta la conferma”