APPROVATA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI LA LEGGE CHE INTRODUCE L’EDUCAZIONE CIVICA NELLE SCUOLE

 

Il 2 maggio 2019 la Camera dei deputati ha approvato,  con 451 voti favorevoli e tre astenuti,  il testo unificato delle proposte di legge, che prevede l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione. Il testo passa ora all’esame del Senato. Il testo prevede, a decorrere dal 1° settembre dell’anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore della legge, l’introduzione dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, per un numero di ore annue non inferiore a 33 e, l’avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile nella scuola dell’infanzia.  L’insegnamento sostituisce quello di Cittadinanza e Costituzione, introdotto dal Decreto Legge 13 del 2008 (art. 1-Legge  169 del 2008). Nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento è affidato in contitolarità ai docenti della classe. Nelle scuole del secondo ciclo le scuole utilizzano l’organico dell’autonomia e, più nello specifico, ove disponibili, i docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Per ciascuna classe è individuato un docente coordinatore che ha, tra l’altro, il compito di formulare la proposta di voto, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti a cui è affidato il medesimo insegnamento. Il dirigente scolastico verifica la piena attuazione e la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF). Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono definite Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che individuano obiettivi specifici di apprendimento, con riferimento a: Costituzione italiana; istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale, anche per valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti e per essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare riferimento ai comportamenti riconducibili a bullismo e cyberbullismo; elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; formazione di  base in materia di protezione civile. Sono altresì promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. In particolare, la conoscenza della Costituzione rientra tra le competenze di cittadinanza che gli studenti di ogni percorso di istruzione e formazione devono conseguire, avvicinandosi ai contenuti della Carta costituzionale già a partire dalla scuola dell’infanzia. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale. Inoltre, al fine di promuovere la cittadinanza attiva, possono essere attivate iniziative per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale e territoriale. L’insegnamento dell’educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche con altri soggetti istituzionali, del volontariato o del terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva. I comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole per quanto attiene, in modo specifico, alla conoscenza delle amministrazioni locali e dei loro organi, nonché della storia del territorio.  Inoltre, il testo prevede, in particolare: 1. l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo (Legge 71 del 2017, art. 3). Nella Consulta è assicurata la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore e un componente è espresso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; 2. l’aggiornamento del Piano nazionale di formazione dei docenti (Legge 107 del 2015, art. 1, comma 124), al fine di ricomprendervi le attività sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica. Alle medesime attività è destinata quota parte – pari a € 4 mln annui dal 2020 – delle risorse stanziate per l’attuazione dello stesso Piano (Legge 107 del 2015, art. 1, comma  125); 3.  il rafforzamento della collaborazione scuola-famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilità (DPR 249 del 1998, art. 5-bis) ed estendendolo alla scuola primaria;4. l’istituzione dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica e un concorso nazionale annuale per ogni ordine e grado di istruzione per la valorizzazione delle migliori esperienze; 5. la presentazione al Parlamento, ogni 2 anni, da parte del Ministro dell’istruzione, di una relazione sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata all’educazione civica. La Camera dei deputati ha approvato anche un emendamento  che elimina le cosiddette “note disciplinari” per i bambini dai 6 ai 10 anni.  E con le note sono anche  abolite le sospensioni ed espulsioni, previste da un regio decreto del 1928 che recitava: “si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”. (Fonte: Sito Camera dei Deputati)

 

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