INFLAZIONE: aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d’acquisto della moneta e, quindi del valore reale di tutte le grandezze monetarie. Le cause dell’inflazione possono essere varie: in alcuni casi risiedono in un eccesso di domanda, in altri in un aumento dei costi di produzione, altre volte scaturiscono da un eccessiva quota di moneta immessa in circolazione. L’inflazione è calcolata sulla base delle abitudini medie della popolazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di dicembre 2018 il tasso d’inflazione, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (in rallentamento, da +1,6% del mese precedente). Il dato è condizionato principalmente dall’andamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (i cui prezzi decelerano da +7,8% di novembre a +2,6%) e, in misura minore, anche dai prezzi dei beni alimentari lavorati (da +1,1% a +0,7%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +0,6%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici, rallentano, entrambe, portandosi a +0,6%, da +0,7% del mese di novembre. Inoltre, l’Istituto di Statistica sottolinea che per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, cala da +0,9% di novembre a +0,8% a dicembre. INFLAZIONE IN EUROZONA: L’inflazione su base annuale nell’Eurozona a dicembre cala all’1,6% dal 1,9% di novembre. E’ la stima flash di Eurostat. Dalle componenti principali emerge che è l’energia ad avere l’impatto maggiore (5,5% rispetto al 9,1% a novembre), seguita da alimentari, alcool e tabacchi (1,8% rispetto a 1,9% a novembre), servizi (1,3%, stabile rispetto a novembre) e i beni industriali non energetici (0,4%, stabile rispetto a novembre.
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