Il mobbing è una continua svalutazione psicologica della vittima, mediante la messa in atto di comportamenti prepotenti, coercitivi e vessatori, finalizzati a rendere fragile e manipolabile la sua intera persona. Il mobbing all’interno dell’ambito familiare (cd. mobbing coniugale/familiare) consiste in attacchi e accuse sistematiche nei confronti del proprio coniuge, ovvero convivente. In altre parole consiste nel tentativo di sminuire il suo ruolo nell’ambito familiare, attivando continue provocazioni immotivate ovvero pressioni affinché il coniuge abbandoni il tetto coniugale ovvero venga escluso dalla gestione economica familiare ecc.. Anche il mobbing familiare, se perpetuato per lunghi periodi, può portare a danni nella sfera psicofisica della persona, che possono sfociare in sindrome ansioso-depressiva o in un disturbo post-traumatico da stress, con i sintomi caratteristici di angoscia, senso di inefficacia, diminuzione dell’autostima, oltre ai disturbi fisici collegati. Si è cominciato a parlare di “Mobbing Familiare” grazie ad una sentenza della Corte d’Appello ⚖️ di Torino che ha ritenuto il mobbing quale causa dell’addebito della separazione, individuando determinati comportamenti lesivi della dignità del coniuge contrastanti con i doveri che derivano dal matrimonio. Tuttavia come ha specificato in seguito a più riprese anche la corte di cassazione, il mobbing coniugale non può solo essere considerato motivo di addebito della separazione, poiché attesa la gravità delle aggressioni dell’agente (dalla perdita della stima personale a quella genitoriale e professionale, dall’aggressione morale in ambito familiare a quella in ambito sociale), è necessario anche sottolineare la responsabilità civile nei rapporti coniugali e, di conseguenza, della risarcibilità dei danni ex art. 2042 del codice civile, subiti dalla vittima del mobbing familiare. A ben vedere la corte di cassazione ⚖️ con la nota ordinanza n. 21296 del 2017 sancisce legittimo l’addebito della separazione per chi pratica mobbing familiare nei confronti del coniuge con vessazioni tali da costringere il partner ad abbandonare la casa coniugale. Tuttavia, tale comportamento rileva anche sotto il profilo del risarcimento del danno subito, pertanto una volta ottenuto l’addebito della separazione sarà necessario intentare un’altra causa per ottenere il detto risarcimento. (Fonte: linkedIn)
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