PAROLE CHIAVE. Errore, Tassonomia, Responsabilità, Intenzionalità, Interdisciplinarità ABSTRACT. L’indagine ruota attorno al tema dell’errore. La fallacia dell’azione è intrinseca all’essere umano in quanto tale, qualsiasi individuo è destinato a deviare rispetto al proprio percorso di marcia, a scontrarsi con un ostacolo, a cadere in errore. In alcuni casi non succede nulla, o le conseguenze risultano minime. Altre volte, però, uno sbaglio commesso può ripercuotersi all’esterno generando effetti e danni assai rilevanti. Subentra allora il ruolo del diritto, il cui scopo è teso a ripristinare, quando possibile, la situazione di partenza, o a disciplinare e definire una giustizia riparatoria che determini criteri precisi per poter individuare e addossare una responsabilità in capo all’agente. Tra la colpa – considerata in termini di diligenza, prudenza, perizia – e l’errore, scorre però un sottile filo che non sempre rende possibile identificarli alla stessa maniera. Imprevedibilità, intenzionalità deviata, processi cognitivi ed emotivi non controllabili, sono alcuni dei fattori che contribuiscono a rendere l’errore assai complesso, sia dal punto di vista degli studiosi rivolti ad una comprensione fenomenologica che dal punto di vista degli operatori ed applicatori del diritto rivolti a disciplinarlo, in quanto proprio la mancanza di certezza non permette di individuare con precisione cause, effetti e conseguenze. Lo scopo di questo lavoro è diretto alla ricerca di una costruzione tassonomica dell’errore rilevante da una prospettiva del diritto aperta a trecentosessanta gradi, in quanto la possibilità di cadere in una fallacia dell’azione non ha confini né limiti. Imprescindibile per poter condurre al meglio un’indagine di questo tipo si rivela allora un approccio totalmente interdisciplinare. Non solo vengono esplorate le diverse branche del mondo giuridico, dalla disciplina codicistica, alla legislazione speciale, ai pareri dottrinali e giurisprudenziali, ma vengono considerati quali strumenti fondamentali per la comprensione e definizione del problema anche gli apporti provenienti dal mondo delle scienze cognitive, delle neuroscienze e della psicologia. Uno studio che pone come punto di partenza l’errore umano in quanto tale è stato ritenuto essenziale per poter procedere alla ricostruzione di una tassonomia giuridica volta a mettere in relazione il regime giuridico dell’errore e l’imputazione di responsabilità che venga o possa essere addossata in capo ad un individuo caduto in una fallacia della decisione e dell’azione. Il primo capitolo introduce il tema dell’errore presentando la teoria che ad oggi riflette al meglio la tassonomia dell’errore umano, proseguendo poi con un excursus storico per comprendere in che termini l’errore sia stato configurato e disciplinato nel corso della storia all’interno del mondo del diritto. Il secondo capitolo vuole proporre una vera e propria ricostruzione tassonomica dello statuto giuridico dell’errore, procedendo per gradi di complessità. Il terzo capitolo, attraverso un approccio altamente interdisciplinare, è volto ad interrogarsi e cercare di comprendere e definire le problematiche sottese al fenomeno, le possibili cause e ad individuare effetti e conseguenze. Errare humanum est: è sempre possibile – e in che termini – configurare un’ipotesi di responsabilità da addossare in capo ad un individuo che sia caduto in errore?
INFORMAZIONI SULL’ AUTRICE:
Leila BENSALAH (e-mail: [email protected]), vive a Vicenza ed ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza, magna cum laude, presso l’Università degli Studi di Trento – Relatore Prof. Giovanni Pascuzzi, Ordinario di Diritto Civile (ottobre 2018). Praticante avvocato. (Estratto: Trento Law and Technology Research Group Student Paper n. 45)