Piacenza 12.11.2021. ✅ Ho il piacere di intervenire su un tema che mi coinvolge quotidianamente come donna, come mamma e come professionista: quello della famiglia. Come qualcuno di voi già sa sono sposata, ho due figli e nella mia professione mi occupo principalmente di diritto di famiglia. Per Fratelli d’Italia la famiglia ha un’importanza centrale nella società ed è per questo che propone, da tempo, una serie di politiche familiari volte all’aumento della natalità ed al sostegno della famiglia. Personalmente, ho potuto toccare con mano le diverse problematiche che una donna lavoratrice deve affrontare quando diventa mamma, soprattutto quando è un’appartenente al tanto vessato “popolo delle partite iva” (ma non solo). Quante volte abbiamo sentito di donne, di amiche alle quali – al primo colloquio – è stato domandato se fossero sposate, se avessero figli, se avessero intenzione di fare figli e, addirittura, quanti. Non nascondiamoci, ad oggi nella nostra Società esiste ancora un enorme problema di conciliazione famiglia-lavoro per le donne. Gli asili sono costosi, gli asili nido sono costosissimi. Chiudono in estate, sono chiusi il sabato, tengono i bambini solitamente fino alle 16,00. Quando entrambi i genitori lavorano queste rappresentano problematiche non da poco conto. Quindi, conciliare il lavoro e la famiglia è davvero difficile, soprattutto per le donne. E allora Fratelli d’Italia ha elaborato una serie di proposte che possono rendere possibile conciliare famiglia e lavoro senza che una donna debba scegliere se essere madre o essere lavoratrice. FdI chiede di promuovere l’accesso al lavoro part-time, al telelavoro, di prevedere incentivi per le Imprese che assumono neo-mamme e donne in età fertile e che prevedano al loro interno aree adibite ad asilo nido aziendali per le mamme lavoratrici. Fratelli d’Italia si batte da tempo anche per la gratuità degli asili nido e per consentire che la loro chiusura coincida con la chiusura di negozi ed uffici, prevedendo – tra l’altro – un piano di apertura a rotazione nel periodo estivo. Chiede poi un potenziamento del servizio delle c.d. Tagesmutter, ossia un servizio che prevede soggetti qualificati che accolgono, solitamente in casa propria, un gruppo di bambini e che è caratterizzato dall’avere orari molto flessibili. Ecco, noi, invece, in Italia, alle tagesmutter facciamo per lo più la lotta. Addirittura nella Regione ER, per direttiva del 2016, questa figura non è più riconosciuta per quanto riguarda la fascia di età 0-3. Pensate che infatti il Comune di Piacenza ha dato avvio all’albo comunale delle tagesmutter, quindi una valida iniziativa, ma non ha potuto prevedere (proprio a causa di questa direttiva regionale), che questo albo potesse rivolgersi alla fascia 0-3. Tra le politiche a sostegno delle famiglie, FdI prevede poi la deducibilità del costo del servizio di baby-sitting. Il servizio fornito da tagesmutter e baby sitter ricopre a mio avviso un ruolo fondamentale, soprattutto nel periodo storico in cui stiamo vivendo: a causa del Covid, è capitato assai spesso che gli asili o le scuole chiudessero (pensiamo alla c.d. zona rossa). In quel contesto esisteva un grandissimo problema: i genitori lavoravano, i figli erano a casa da scuola o dall’asilo. In mancanza dei nonni (che io santificherei…), ovviamente il ruolo delle baby-sitter e delle tagesmutter era (ed è) fondamentale, pertanto ritengo essenziale prevedere politiche che possano incentivare un loro utilizzo ed allo stesso tempo sgravare il più possibile le famiglie dai relativi costi. Infine, Fratelli d’Italia propone il reddito d’infanzia: 400 euro al mese, per i primi sei anni dalla nascita, per le famiglie che hanno un reddito inferiore agli 80.000,00 euro. Quindi, un reddito a sostegno dei nuovi nati e delle famiglie(a differenza del reddito di cittadinanza, cioè un reddito agli inoccupati o – in molti casi –occupati nel lavoro nero). Rivesto la carica di Consigliere Comunale da circa 2 anni, nei quali posso dire di avere imparato molto e di avere ancora molto da imparare. Posto che credo nella validità delle proposte elaborate da Fratelli d’Italia, posso dire che – se mai sarò confermata per la prossima consiliatura – cercherò di far sì che vengano attuate anche mediante l’azione amministrativa del Comune di Piacenza, chiedendo di prevedere appositi stanziamenti e coperture nel bilancio. Penso che la mia testardaggine sia ormai notoria e vi assicuro che lavorerò martellando non solo il Comune, ma anche altri livelli istituzionali (Giancarlo preparati…) per ottenere che i propositi non rimangano tali, ma si concretizzino. Credo che una donna debba avere il diritto di non dover scegliere tra lavoro e famiglia. Penso che una famiglia, magari con qualche difficoltà economica, debba avere il diritto di mettere al mondo dei figli potendo contare su sostegni statali, regionali e comunali, e credo che quelle prospettate da FdI siano soluzioni che si dirigono proprio nel rispetto di questi diritti. Mentre gli altri santificano in modo imbarazzante i paladini dell’accoglienza, noi dobbiamo continuare ad essere i più strenui difensori di quella che, nonostante gli attacchi subiti, è ancora oggi la importante istituzione esistente: LA FAMIGLIA.
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