IL GIORNO DELLA MEMORIA CONTRO LE DITTATURE di Francesco PALOPOLI

IL GIORNO DELLA MEMORIA CONTRO LE DITTATURE
Secondo me la affannosa celebrazione del giorno della memoria per la Shoah, sta diventando per la maggior parte della gente, un vuoto rituale di cui si sta perdendo il senso. Questo perche’, da parte della comunita’ ebraica, piu’ di un momento di riflessione e’ diventato un atto di accusa contro tutti noi altri che l’abbiamo provocata, come se il solo fatto di essere italiani o tedeschi o semplicemente europei, costituisca un peccato originale incancellabile di cui dobbiamo pentirci amaramente tutta la vita. Da celebrazione introspettiva si e’ trasformata in un atto di omaggio al popolo ebraico e di colpevolizzazione di tutti coloro che non lo sono, in un biblico “occhio per occhio”. Il risultato di questo pervicace ed obbligatorio “mea culpa” verso gli ebrei, questo eccesso di memoria per la Shoah, invece di costituire un atto di omaggio e di redenzione, puo’ provocare per reazione addirittura un sentimento di fastidio per molti, per arrivare, in estremo, a rigenerare e giustificare un senso di intolleranza ed un istintivo impulso antisemitico. Ma in realta’, riflettendoci bene, quello che e’ avvenuto in quel tragico periodo del ‘900 non riguarda solo gli ebrei, ma l’intera popolazione europea, se non mondiale, con il sacrificio e la morte di milioni di uomini e donne che vanno oltre una semplice etnia. Non si puo’ ricordare solo le vittime ebraiche, dimenticandoci tutto quella che e’ stata la follia nazista. Facendo questo ricordo selettivo, stiamo perdendo tutto il resto, come i morti a causa della perversione della guerra, civili e militari, e quelli provocati dell’opposizione ideologica e culturale. Questo eccesso di ricordo imposto, puo’ diventare oppressivo e fastidioso, con la conseguenza di scatenare un naturale effetto ritorsivo, oltre che creare un effetto moltiplicativo con una generalizzazione di celebrazioni singole, come puo’ essere, per esempio, l’eccidio di italiani in Istria o addirittura correlazioni improbabili. Alla fine viene fuori una specie di fritto misto in cui si perde tutto il significato della tragedia subita in Europa a causa della follia delle dittature, come sono state le persecuzioni razziali, politiche ed etniche, portate avanti con fredda determinazione sia dal nazismo che dal comunismo reale, a cui nessuno presta molta attenzione, come se non ci riguardasse. Oltre alle repressioni e agli eccidi, queste dittature hanno causato la tragedia della guerra, che ha causato morte e distruzione, provocati dagli stessi colpevoli dell’annientamento degli ebrei. Quando un sindaco di sinistra di una citta’ italiana importante, si azzarda un una correlazione tra Anna Frank e Greta Tumberg, significa che abbiamo perso completamente la trebisonda e si sta perdendo il senso della catastrofe avvenuta nella prima meta’ del 900. Non ho alcuna intenzione di negare il dramma degli ebrei ed il loro sacrificio di milioni di vite a causa delle leggi raziali, ma non sono solo loro ad aver subito la follia delle dittature, sia nazi-fascista che comunista. Non ci sono morti piu’ importanti degli altri. Se vogliamo veramente far riflettere su questa tragedia le nuove generazioni, il giorno della memoria non deve riguardare solo il popolo ebraico, a cui va tutta la mia vicinanza e solidarieta’, ma essere intitolato contro tutte le dittature. Questo si che avrebbe oggi un serio e positivo significato per tutti noi, per farci tutti sentire oggi costruttori di un futuro libero e non distruttori in un drammatico passato che nessuno ha piacere di ricordare.

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Redazione

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