IL BUON SENSO … QUESTO SCONOSCIUTO!  MEDICO MULTATO

IL BUON SENSO … QUESTO SCONOSCIUTO!  MEDICO MULTATO, perché fa la spesa nel paese dove esercita la professione di medico, ma risiede in un altro comune. E’ quello che accaduto in un paese del Foggiano.  Nel processo verbale di contravvenzione le forze dell’ordine operanti hanno scritto proveniva da altro Comune senza una valida motivazione”, e per tale motivo gli hanno applicato la sanzione amministrativa pecuniaria di euro 533, 33!  Il verbale è stato elevato per la violazione delle disposizioni del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19 articolo 1, comma 2° lett. a e lett.  c. . Sentito sulla vicenda, l’avv. Giovanni Tricarico di San Nicandro Garganico, legale del medico,  con una nota pervenuta alla redazione del Blog chiarisce: “ Il medico percorre circa 40 km (20+20) per raggiungere il proprio ambulatorio e garantire la propria presenza e le proprie prestazioni ai suoi assistiti, ancor più in questo emergenziale momento. I suoi orari lavorativi sono i seguenti:  dalle 08,30 alle 13,00 circa e dalle ore 16,00 alle 20,00, e comunque con una reperibilità di 12 ore al giorno, come da normativa regionale. È innanzitutto opportuno che le prescrizioni di Legge, anche le più rigide, vengano applicate “cum grano salis” come sottolineato più volte in primis dallo stesso Presidente del Consiglio,  Giuseppe Conte; fondamentale, diviene così, il senso di elasticità degli accertatori, portati a valutare caso per caso la necessità di applicazioni delle sanzioni imposte dalla novella normativa d’urgenza. Ne discende l’imprescindibilità sull’identità dell’accertato, che nella fattispecie appartiene ad una delle categorie che più di ogni altra conosce la ratio della normativa in oggetto, impostata esclusivamente su criteri di tutela della incolumità pubblica. Chi meglio di un medico, che oltretutto, mette a rischio quotidianamente e coscientemente la propria salute per prestare assistenza all’utenza, conosce l’importanza della prevenzione e della tutela della salute? Sarebbe folle se fosse proprio un sanitario ad adottare comportamenti che potrebbero mettere a repentaglio ciò che è chiamato a tutelare (la salute pubblica) e vanificare pertanto tutti gli sforzi che a tutto il mondo vengono imposti e richiesti per fermare la diffusione di questa terribile emergenza sanitaria. La sensazione che si percepisce da questa vicenda, è che purtroppo, come anche accade per altre normative, l’applicazione della legge non venga intesa quale strumento di tutela in favore della collettività. Con questa lettera l’auspicio più sentito riguarda i sentimenti che sostengono gli organi accertatori nell’esercizio del loro lavoro, con particolare riferimento all’applicazione della normativa sul Covid-19, affinché siano di effettiva tutela per la salute pubblica, e che i dirigenti, nella loro qualità, ne controllino l’applicazione”. 

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