Il porto è un luogo dove si concentrano attività lavorative diverse, con la presenza inevitabile di diversi rischi, riassumibili in: 1. Rischi legati all’interfaccia porto -nave; rischi da interferenza e rischi da investimento. La normativa del settore è contenuta nel Decreto legislativo n. 272 del 1999 e, nel Decreto legislativo n. 271 del 1999. Le attività oggetto del decreto n. 272 vengono suddivise sostanzialmente in due settori: quello riconducibile alle operazioni e ai servizi portuali (carico, scarico, trasbordo, deposito, movimentazione merce, servizi complementari e accessori) denominato in linguaggio comune anche “lavoro portuale” e quello riguardante le lavorazioni di manutenzione trasformazione e riparazione delle navi all’interno dei porti. Poi c’è , il Decreto legislativo n. 81 del 2008 “Testo unico in materia di salute e sicurezza del lavoro” che avrebbe dovuto inglobare al suo interno i due decreti (271 e 272), ma all’attualità si è limitato solo a prorogarne la validità, in attesa di futuri processi di armonizzazione e coordinamento che però stentano ad essere avviati. Tuttavia la sovraesposizione dei lavoratori marittimi e portuali a livelli di rischi così elevati determinati dalla natura e dagli ambienti di lavoro in cui operano, impone inevitabilmente lo sviluppo e la diffusione di una cultura della sicurezza come strumento essenziale ed imprescindibile dell’attività prevenzionistica. A Livorno il 17 febbraio si tenuto un convegno dal titolo: “Progetto speciale sulla sicurezza nel Porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale – Azioni mirate per il miglioramento della sicurezza dei lavoratori e la tutela ambientale”. Al convegno, promosso dalla Regione Toscana e dal Comune di Livorno hanno preso parte il sindaco di Livorno Luca Salvetti e il presidente della Regione Enrico Rossi . Riuniti in sala Vigili del Fuoco, Arpat, Ispettorato del lavoro, Capitaneria di porto, Inail, Asl, S. Anna, Autorità portuale per illustrare i risultati dell’attività 2019 e per annunciare gli interventi in programma quest’anno. Il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, partecipando al convegno nel suo intervento ha affermato: “La precarietà aumenta gli infortuni. E oggi il 70% delle nuove assunzioni sono per incarichi precari. La sicurezza sul lavoro è data soprattutto dai comportamenti perché un comportamento corretto puo evitare il rischio. Ci sono aziende che hanno individuato le fonti di rischio, fatto formazione e hanno pressoché azzerato infortuni e mortalità. Ma non per tutte è così. È quindi necessario che le forze imprenditoriali e anche quelle sindacali mettano questo aspetto al primo posto”. “Vogliamo realizzare qui – ha concluso Enrico Rossi – una grande campagna di comunicazione dedicata al tema della sicurezza sul lavoro. Occorre poi considerare che il livello di sicurezza si può migliorare, utilizzando le tecnologie più moderne e puntando sulla formazione dei lavoratori. La figura dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza é fondamentale, a patto che la facciamo agire davvero, che sia in contatto e in dialogo costante con i lavoratori, perché senza un rapporto quotidiano con chi lavora non ci può essere un adeguato livello di sicurezza“.