Il Consiglio di Trento prende una decisione storica. Con il disegno di legge 39/XVI, “Interventi a sostegno dei coniugi separati o divorziati in difficoltà”, modificando i criteri di calcolo dell’indicatore ICEF (Indicatore della Condizione Economica Familiare), offre notevoli opportunità a tali categorie, garantendo ai coniugi l’accesso al credito a condizioni agevolate e ai figli il diritto alla bigenitorialità. Quali sono i benefici? Il disegno di legge anzitutto consente di dedurre dal reddito sia il mutuo contratto dal genitore che si allontana dalla casa familiare per procurare una nuova abitazione a sé stesso e a i figli (o l’eventuale canone di locazione) sia l’assegno di mantenimento in favore della prole. Su quest’ultimo punto occorre fare delle specificazioni: il mantenimento si compone di due gruppi di oneri, le spese ordinarie e quelle straordinarie. L’assegno va a coprire le prime, mentre le seconde sono calcolate a parte. Ebbene, sono essenzialmente le prime che in caso di separazione aumentano sensibilmente. Infatti, ciò che si può dedurre dal reddito è proprio l’assegno, non le spese straordinarie. Peraltro, più in generale, mentre la deduzione dal reddito IRPEF si riflette direttamente sugli oneri fiscali, quella dall’ICEF serve solo per poter accedere ad agevolazioni sociali. I coniugi potranno ottenere prestiti a condizioni agevolate in modo da restituire facilmente le somme. Nello specifico la Provincia di Trento, stanziando 100.000,00 euro per il primo anno e 200.000,00 per l’anno successivo, potrà concedere fino ad un importo massimo di 30.000,00 euro il rimborso degli interessi sui prestiti contratti dalle categorie suddette. L’obiettivo è quello di soddisfare almeno 66 richieste nel primo anno, più altrettante nell’anno successivo, mantenendo le prime. A tal fine la Provincia si è impegnata a sottoscrivere specifiche convenzioni con gli Istituti di credito disponibili. Non solo. Tali categorie in difficoltà potranno anche entrare in graduatoria per l’assegnazione temporanea di alloggi pubblici. Chi sono i beneficiari? Le agevolazioni sono rivolte in primo luogo ai coniugi, e quindi ai figli di coppie sposate, ma sono estese anche alle coppie di fatto ai sensi della legge 76 del 2016, per rispettare l’unicità della filiazione stabilita dal decreto legislativo 154 del 2013. Restano escluse soltanto le coppie di fatto che non si siano registrate. Il diritto alla bi genitorialità. Si può dire che il diritto dei figli alla bigenitorialità sia l’obiettivo primario del ddl. Questo prevede, infatti, interventi “nell’ambito della rete di servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali esistenti, ed in particolare operati dai consultori per il singolo, la coppia e la famiglia e dagli sportelli per il sostegno ai singoli e ai nuclei familiari”. Un ruolo fondamentale è riservato alla mediazione familiare, istituto nato proprio per attenzionare situazioni di fragilità e di conflitto familiare, con l’obiettivo di garantire il diritto dei figli a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori. Insomma, un disegno di legge storico, che rompe i consolidati schemi, e che va preso come modello in tutta Italia. (di Elena CASSELLA)
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