Multe più salate per tutti. Scattato l’aumento delle spese di notifica delle sanzioni amministrative – es. sanzioni per le violazioni al codice della strada – recapitate da Poste Italiane: la tariffa ha subìto un aumento del 40 per cento. Per effetto dell’aumento, la spedizione di una busta con un peso fino a venti grammi, costerà al destinatario 9,50 euro anziché di 6,70 euro, ai quali vanno aggiunte le spese di accertamento. Considerato che per molte violazioni amministrative, la sanzione ammonta a 29,40 euro, in numerosi casi le spese di notifica ed accertamento andranno quasi a eguagliare l’importo della contravvenzione stessa. UNA DOPPIA MULTA! La stangata non riguarda solo le sanzioni stradali, ma tutti gli atti giudiziari. All’origine degli incrementi tariffari vi è la decisione del governo di reintrodurre la cosiddetta “Can”, reintroduzione avvenuta con la legge di bilancio 2018 “legge 30 dicembre 2018, n. 145”. La comunicazione di avvenuta notifica o CAN è la seconda raccomandata, in questo caso senza ricevuta di ritorno che, viene inviata dall’agente postale quando un atto giudiziario o stragiudiziale, notificato a mezzo del servizio postale, è ricevuto da una persona diversa dal destinatario dell’atto. L’art. 7, c.3, della Legge Bilancio 2019, ritorna, infatti, a stabilire che: “Se il piego non viene consegnato personalmente al destinatario dell’atto, l’operatore postale dà notizia al destinatario medesimo dell’avvenuta notificazione dell’atto a mezzo di lettera raccomandata. Il costo della raccomandata è a carico del mittente“. L’unico modo per risparmiare sulle spese di notifica che si aggiungono alla sanzione amministrativa è, aprire una casella Pec: il ricorso alla posta elettronica certificata consente di abbattere in maniera significativa i costi legati alla spedizione dei verbali. Dal 2018 infatti gli organi di polizia sono obbligati a notificare i verbali anche per via telematica. Agli aumenti delle spese di notifica vanno aggiunti anche gli aumenti già applicati e dovuti all’adeguamento biennale delle sanzioni amministrative all’inflazione (del 2,2 per cento). Risultato? L’importo dovuto per eccesso di velocità pari o inferiore a 10 chilometri orari è passato da 41 a 42 euro, mentre quello per eccesso di velocità fra 10 e 40 chilometri orari è passato da 169 a 173 euro. La sanzione per omessa revisione del veicolo è salita invece da 169 a 173 euro. Per le infrazioni alle zone Ztl infine si pagano ora 83 euro anziché 81. Aumenti previsti dall’art. 195 del Codice della Strada (D.L.vo nr. 285 del 1992 e successive modificazioni ) comma 3: ”la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. Incrementi entrati in vigore dal primo gennaio 2019.