IMMIGRAZIONE: SOSPENSIONE DECRETO DI ESPULSIONE

📌 Lo straniero extracomunitario, e cioè il cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea o l’apolide, può essere espulso dal territorio dello Stato con provvedimento del Ministro dell’interno o del Prefetto.

Espulsione per immigrazione clandestina è disposta dal Prefetto, quando lo straniero:
a) é entrato nel territorio dello Stato sottraendosi ai controlli di frontiera;
b) si é trattenuto nel territorio dello Stato senza aver chiesto il permesso di soggiorno nel termine prescritto, salvo che il ritardo sia dipeso da forza maggiore, ovvero quando il permesso di soggiorno é stato revocato o annullato, ovvero é scaduto da più di sessanta giorni e non é stato chiesto il rinnovo;
c) è abitualmente dedito a traffici delittuosi; per la condotta ed il tenore di vita deve ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; per il comportamento deve ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sia dedito alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica; appartiene ad associazioni di tipo mafioso, alla camorra o ad altre associazioni, comunque localmente denominate, che perseguono finalità o agiscono con metodi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso.
📌Il TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA – Sezione Diritti della Persona e Immigrazione –  ha accolto lo scorso 3 agosto l’istanza di sospensione cautelare del decreto di espulsione dal territorio italiano emesso dal Prefetto di Roma nei confronti di un cittadino albanese illegittimamente presente sul territorio italiano. Il provvedimento del Tribunale di Roma, ha riconosciuto e valorizzato i forti legami familiari sul territorio italiano del ricorrente (la presenza della moglie e di due figli minori) e ha sospeso l’efficacia, inaudita altera parte, del provvedimento di espulsione in quanto la presenza di tali legami implica “necessariamente la sussistenza del rischio di un danno grave ed irreparabile in relazione ad un eventuale allontanamento del ricorrente dal territorio, senza contare che in presenza di figli minori l’interesse statuale all’allontanamento dovrà comunque essere bilanciato con l’interesse superiore di questi ultimi, trattandosi di provvedimento destinato inevitabilmente ad incidere sull’unità familiare” .
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Redazione

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