PUBBLICA AMMINSTRAZIONE, SERVE UNA SVOLTA

L’Italia, in una visione generale e non solo statistica, appare sempre più un paese ripiegato su se stesso, demotivato e stanco incapace di soddisfare le istanze dei propri cittadini. Questo dipende molto da come  la Pubblica amministrazione risponde alle domande dei cittadini. Purtroppo la risposta non sempre – quasi mai – è al passo con i tempi. Ed, per questo che bisogna urgentemente cambiare registro attraverso una vera modernizzazione dei pubblici uffici. Modernizzazione che deve passare  attraverso  una riforma radicale sia dei sistemi di reclutamento del personale, che del modus operandi della stessa a cominciare da quella centrale fino alla regionale, locale, ai consorzi ed alle  aziende municipalizzate. Di questo, ne è convinta Mara Mucci, responsabile PA di Azione: “PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, SERVE UNA SVOLTA”. Secondo la Mucci, “Il tema della pubblica amministrazione (PA) ha ripreso ad essere destinatario di attenzioni. Le analisi su problemi e malfunzionamenti abbondano e sono note: 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐝𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐞𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢; 𝐞𝐭𝐚̀ 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢; 𝐬𝐜𝐚𝐫𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐚𝐠𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢; 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Cambiare modello di reclutamento, puntare sulla formazione interna e valutare i risultati. Se, da una parte non si può prescindere dalle strutture burocratiche, dall’altra non si può pensare di rafforzarle e modernizzarle – così – dalla sera alla mattina. Serve adeguare la PA alle nuove e pressanti sfide con lo 𝐬𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 oggi in servizio; dall’altra fare ricorso – a tempo e, comunque, con una valida selezione competitiva e trasparente – a 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐫𝐚-𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 attinte dal mondo del lavoro e delle professioni. 𝐔𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞. Il ricorso a professionalità esterne alla PA che, senza un corpo burocratico che “parli la stessa lingua”, non potrebbe da solo affrontare necessità del momento storico eccezionale che stiamo vivendo e, viceversa, non basterebbe il solo rafforzamento della PA, fino al punto da renderla adeguata alle sfide attuali, che 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑖 – se non decenni – per essere completato. Su questa linea si articolano le nostre proposte, le quali, secondo il metodo di Azione, oltre a indicare il “cosa” conterranno anche “il foglio del come”. 𝐔𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐨𝐝𝐞𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐀 𝐞̀ 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐦𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚𝐫𝐢𝐞 -𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀- 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐥𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 (𝐏𝐍𝐑𝐑).  Rafforzare la PA è strategico per il Paese, ed è un modo per rinsaldare il rapporto con i professionisti, che tanto hanno a che fare con la PA, e coi cittadini”.

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