LA CASA DEI SOGNI. RISANAMENTO DELLE AREE BARACCATE DEL COMUNE DI MESSINA di Alessia GIORGIANNI

MESSINA: LA CASA DEI SOGNI.  (Risanamento delle Aree Baraccate del Comune di Messina e Rigenerazione Urbana delle Zone Interessate) 

A seguito del terremoto del 1908, nella città di Messina sono iniziati gli insediamenti di complessi abitativi composti da baracche, per lo più realizzate in legno e copertura in lamiera zincata che successivamente è stata sostituita con l’amianto. Con grande stupore delle governance alla fine degli anni 80 si è potuta appurare la persistenza di molti di detti manufatti ancora abitati, nonostante la accertata pericolosità dell’amianto (notoriamente cancerogeno). E’ stato con la legge n.10 del 1990 che la Regione Sicilia per la prima volta ha affrontato il grave problema delle Baracche storiche nella città di Messina. Infatti, è stato istituito un fondo che doveva essere funzionale a risolvere il grave problema abitativo che affliggeva la città, consistente nella costruzione di abitazioni con caratteristiche di edilizia economica e popolare da destinare agli abitanti delle baracche e permettere così la demolizione delle stesse. Tuttavia, nell’anno 2018 all’atto dell’insediamento del Sindaco Cateno De Luca, l’impietosa “fotografia” del reale stato di attuazione della suddetta legge speciale, dimostrava i gravi ritardi rispetto agli obiettivi  costruzione/assegnazione e risanamento) e, addirittura, una situazione che nel corso degli anni risultava peggiorata sia sotto il profilo igienico-sanitario, sia per l’insediamento di nuove micro baraccopoli che nel tempo si sono sviluppate nelle aree di frangia della città di Messina ed a ridosso di quelli esistenti.  E’ stato questo che ha spinto la nuova amministrazione a richiedere, e poi ottenere, una nuova norma regionale con la Istituzione dell’A.RIS.ME’, Agenzia per il risanamento e la riqualificazione urbana della città di Messina, al fine di procedere con il tramite di una nuova partecipata del Comune alla risoluzione delle problematiche connesse alla realtà messinese delle baraccopoli.  In seguito, è stato possibile appurare che anche all’interno degli “storici” ambiti e nelle singole aree degradate risultavano insediati nuovi nuclei familiari non censiti con il censimento previsto dalla legge del 1990. Tale ulteriore complicazione, di fatto, aveva impedito nel corso degli anni l’assegnazione dell’alloggio ai nuclei familiari non censiti e, quindi, interventi definitivi di demolizione e risanamento. Nella consapevolezza dell’impossibilità di procedere in modo unitario razionale, è stata sollecitata la necessità di un intervento legislativo tendente all’aggiornamento del precedente censimento, ormai superato, dei nuovi nuclei familiari e dei nuovi insediamenti abusivi. Recependo le criticità evidenziate dall’Amministrazione comunale, l’ARS, con la legge regionale n.17/2019 ha autorizzato il Comune di Messina a procedere: “Entro e non oltre il 31 dicembre 2019 alla revisione straordinaria delle aree di cui al presente articolo al fine di allineare la situazione censita a seguito della presente legge all’ attuale stato di fatto”. Nel contempo, è stato consentita l’assegnazione degli alloggi anche ai nuclei familiari non inseriti nel precedente censimento approvato ai sensi della L.R. 10/90. L’Agenzia, ha subito iniziato una frenetica attività che comportava il reperimento di alloggi da assegnare agli aventi diritto, di gestione degli immobili già esistenti e fino al 2018 gestiti dallo IACP, e la progettazione degli interventi di demolizione e bonifica delle aree di concerto con le altre Autorità competenti. Ad oggi l’A.RIS.ME’ ha proceduto a reperire ed assegnare agli aventi diritto circa 600 alloggi tra i circa 3200 da assegnare, così come stimati in questi anni a seguito dei censimenti. L’Agenzia oggi è in procinto, avendone reperito i fondi, di effettuare la programmazione della demolizione di una delle aree più vaste tra le baraccopoli esistenti sul territorio – fondo fucile. I suddetti interventi, fino a questo momento, sono stati possibili grazie ai finanziamenti della Comunità Europea PON-Metro e Capacity che oltre all’acquisto degli alloggi ha permesso di garantire agli assegnatari anche un ulteriore supporto da parte della Società Messina Social City, per l’integrazione nel tessuto sociale dei nuclei familiari interessati.  I gravi disagi igienico sanitari che interessano le baraccopoli hanno spinto il sindaco del Comune di Messina a richiedere la dichiarazione dello Stato di emergenza, tuttavia il Governo italiano non ha inteso concedere detto stato nonostante le gravi condizioni che affliggono gli abitanti delle vaste baraccopoli esistenti. A tal fine l’Arismè ha richiesto alla Regione Sicilia il finanziamento per la demolizione delle aree baraccate propedeutica al risanamento e rigenerazione urbana delle zone interessate. Diverse forze politiche si sono mobilitate nell’ultimo anno per ottenere una legge nazionale    che sia di aiuto e di supporto alla grave situazione esistente, ma ad oggi nulla è stato fatto ed il Comune di Messina, con l’A.RIS.ME’, operano con grande dispiego di energie al fine di risolvere un grave problema che per anni è stata la polvere sotto il tappeto della città dello stretto.  L’Agenzia oggi è in procinto, avendone reperito i fondi, di effettuare la programmazione della demolizione di una delle aree più vaste tra le baraccopoli esistenti sul territorio – fondo fucile. I suddetti interventi, fino a questo momento, sono stati possibili grazie ai finanziamenti della Comunità Europea PON-Metro e Capacity che oltre all’acquisto degli alloggi ha permesso di garantire agli assegnatari anche un ulteriore supporto da parte della Società Messina Social City, per l’integrazione nel tessuto sociale dei nuclei familiari interessati.  I gravi disagi igienico sanitari che interessano le baraccopoli hanno spinto il sindaco del Comune di Messina a richiedere la dichiarazione dello Stato di emergenza, tuttavia il Governo italiano non ha inteso concedere detto stato nonostante le gravi condizioni che affliggono gli abitanti delle vaste baraccopoli esistenti. A tal fine l’Arismè ha richiesto alla Regione Sicilia il finanziamento per la demolizione delle aree baraccate propedeutica al risanamento e rigenerazione urbana delle zone interessate.  Diverse forze politiche si sono mobilitate nell’ultimo anno per ottenere una legge nazionale che sia di aiuto e di supporto alla grave situazione esistente, ma ad oggi nulla è stato fatto ed il Comune di Messina, con l’A.RIS.ME’, operano con grande dispiego di energie al fine di risolvere un grave problema che per anni è stata la polvere sotto il tappeto della città dello stretto. (di Alessia GIORGIANNI, avvocato e consigliere di amministrazione di Arismè Messina)

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