LORO ESCONO QUANDO GLI ALTRI RIENTRANO!

SOCCORSI IN MARE: “LORO ESCONO QUANDO GLI ALTRI RIENTRANO”. Questo è quello che succede agli uomini ed alle donne delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera -. In questa frase è racchiuso tutto il senso della missione che compiono ogni giorno questi eroi silenziosi di cui si parla poco e, purtroppo solo quando uno di loro perde la propria vita per salvare quella degli altri, come è successo ad Aurelio!  La scomparsa tra le onde del mare di Aurelio sottufficiale della Capitaneria di Porto di Milazzo ne è la prova, ove mai ve ne fosse  bisogno e, ci deve far riflettere.  Di sotto riporto un post pubblicato su facebook da un  suo collega che condivido parola per parola e che, racchiude una amara verità: “molti giovani di oggi non hanno idea di cosa sia il rispetto delle regole, di cosa sia il rispetto del prossimo, di cosa sia il rispetto delle proprie capacità… tutto si può fare a qualunque costo!.  Se poi accadono queste tragedie  non ci dobbiamo meravigliare. La nostra società è piena di telefoni azzurri, gialli, rossi, verdi … guai a toccare un ragazzino … quei pochi genitori che vorrebbero usare i metodi educativi tradizionali, a mio avviso i più efficaci,  rischiano pure di andare sotto processo … E, BASTA CON IL BUONISMO … IL MEDICO PIETOSO UCCIDE IL MALATO!  Aurelio Visalli – 40enne – di Venetico, piccolo paese della provincia di Messina, lascia la moglie, Tindara Grosso e due bambini, un maschio di 11 anni e una femmina di 6.

POST: “La tragedia di oggi, nella quale un povero ragazzo perde la vita nell’intento di salvare quella di due ragazzini imbecilli (e non me ne frega niente se qualcuno si offende perché parente di uno dei due, o di entrambi), fa riflettere ancora una volta (se mai ce nè fosse bisogno) su quanto marcia è la società di oggi, specie in ambito giovanile. Un “muccusu” miracolato, che si passa il “lusso” di registrare un video vantandosi di essere sopravvissuto alle onde senza l’aiuto di nessuno, è solo da prendere a ceffoni e rinchiuderlo in una comunità per cercare di fargli capire cosa significa il rispetto del prossimo. Quel signor nessuno era un ragazzo coraggioso, un figlio modello e da che ne sappia anche un marito esemplare e padre meraviglioso. Quel signor nessuno non ha esitato un attimo a rischiare (e perdere) la sua vita per aiutare il prossimo, quel prossimo che verso di lui invece non ha avuto il benché minimo rispetto. Tutto ciò mi fa sentire ancora più fiero ed orgoglioso dei miei genitori, perché è proprio da li che parte tutto, dell’educazione e dai valori che un padre ed una madre riescono ad inculcare ai propri figli. Poi c’è la scuola, all’interno della quale ai miei tempi vigevano regole ferree, le maestre ed i maestri prima e gli insegnanti dopo, non erano solo mezzi di formazione culturale, ma anche veri e propri genitori aggiunti. Ti insegnavano come stare all’interno della società, come integrarsi in un gruppo, come affrontare la vita. Adesso i ragazzi fanno quasi ciò che vogliono, gli insegnanti hanno quasi paura a rimproverarli, spesso non sanno come comportarsi con loro perché hanno il timore di essere aggrediti…e non solo dagli alunni, ma peggio ancora dai loro genitori, da quei genitori che spesso sono proprio la rovina dei figli! Viviamo in una società malata, ed il ragazzino miracolato che fa lo sbruffone in quel video, fregandosene del fatto che una persona ha perso la vita per tentare di salvare la sua, ne è la prova più evidente. Mi auguro che chi è genitore come me, prenda spunto da quanto accaduto oggi per cercare di trasmettere ai propri figli la giusta educazione ed i giusti valori che negli ultimi anni sono andati via via sempre più smarrendosi, valori che sicuramente non mancavano ad Aurelio ! Riposa in pace eroe, spero che ti giunga il nostro ringraziamento, ovunque tu sia! ” di Giuseppe CASTALDO

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Redazione

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