CASTEL MAGGIORE: AMPLIAMENTO DISCARICA

LA DISCARICA DI CASTEL MAGGIORE, DOVEVA CHIUDERE NEL 2019 INVECE SARA’ AMPLIATA. La discarica, alta 24 metri, in via Saliceto si trova a pochi metri dall’autostrada e non lontano dal distretto della moda Centergross. “Nonostante la sua chiusura definitiva fosse stata fissata per il 2019, oggi si parla ancora della presentazione di un nuovo progetto di ampliamento che sarebbe un’autentica beffa per i cittadini. Piuttosto si pensi a come realizzare progetti alternativi, coinvolgendo anche le associazioni ambientaliste». Queste le parole con cui Silvia Piccinini, consigliera regionale capogruppo dei cinquestelle, chiede alla Giunta regionale di bloccare immediatamente i piani di modifica della discarica di Castelmaggiore nel Bolognese. L’intenzione di Asa (Associazione servizi ambientali), società del gruppo Herambiente che si occupa della gestione della discarica, è di accrescerne la capacità utile di 220.770 metri cubi. Si tratta di una struttura che, partendo dagli iniziali 936 mila cubi e 538 mila rifiuti stoccabili, negli anni è arrivata a toccare un’altezza pari a 24 metri. Un lavoro ulteriore avrebbe come conseguenza non solo un ingrandimento, ma anche il posticipo dei termini della sua chiusura a data da destinarsi. «Tutto ciò – continua Piccinini – contrasta apertamente sia con impegni assunti dagli enti locali sia con i bisogni di smaltimento dei rifiuti speciali in Emilia-Romagna che alla dichiarata volontà di procedere a un radicale cambio delle politiche ambientali nella nostra regione. Comune e Regione, infatti, hanno un ruolo fondamentale nel processo autorizzativo. Senza contare che la sindaca Belinda Gottardi aveva dichiarato che non avrebbe dato parere favorevole a ulteriori deroghe: ” Abbiamo appreso con stupore della richiesta di prolungamento dell’esercizio, visto che ci risultava che il precedente ampliamento sarebbe stato l’ultimo. Abbiamo già contattato l’assessore regionale Irene Priolo ed è nostra intenzione approfondire insieme alla Regione i termini, sentire i pareri tecnici degli organismi preposti e confrontarci con i cittadini, le consulte e le associazioni con la trasparenza di sempre”. La direzione da prendere, invece, per la consigliera grillina è quella immaginata da Legambiente, che suggerisce di installare impianti fotovoltaici per riconvertire il sito con un progetto alternativo. Critiche anche da Legambiente: “Non regge neppure la presunta necessità di rispondere al fabbisogno regionale di smaltimento dei rifiuti speciali, in calo dell’1,3% e con un saldo di più 741mila tonnellate importato in Emilia Romagna rispetto a quanto ceduto ad altre regioni”. 

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Redazione

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