RIDUZIONI DELLE TABELLE D’ARMAMENTO di Cesare FERRANDINO

In relazione alla lettera della FITL GCIL, FIT CISL ed UILTRAPORTI,  indirizzata alla Toremar SpA ed alla Capitaneria di Porto di Livorno pubblicata il 20.03.2020 sul sito intenet “Torre d’Amare” (http://www.torremare.net) , sono necessarie alcune considerazioni: “Le disposizioni in materia di sicurezza della Navigazione e della Vita Umana in Mare hanno come  scopo precipuo quello di fronteggiare qualsiasi emergenza a bordo delle navi in navigazione, in rada e in porto. Di conseguenza, poiché il numero e la preparazione dei componenti l’equipaggio risulta determinante per fronteggiare le varie emergenze,  che potrebbero verificarsi in contemporanea tra loro ,  le normative prevedono la dislocazione strategica di un certo numero di persone in posti chiave, senza duplicazione e triplicazione di compiti,   come nel caso che ci occupa e,  riepilogate nel Ruolo di Appello, Il successo della gestione delle emergenze a bordo delle navi è legato al fattore umano e cioè al fatto che  l’equipaggio delle navi sia numericamente sufficiente e qualitativamente idoneo ad assolvere i propri compiti a bordo. Capita spesso che le Tabelle Minime di Sicurezza  ed il  relativo Ruolo di Appello, rilasciato in via provvisorio dall’Autorità Marittima  non consentono ne l’ordinaria gestione della nave e relativi servizi e men che meno la fase dell’emergenza.  Ad esempio, da un po’ di anni per le navi passeggeri che ormeggiano nei porti degli Stati Uniti, l’Autorità dello Stato di approdo della nave  pretende che in caso di emergenza ogni membro dell’equipaggio deve avere un solo compito. Il comportamento da parte dell’Ente che rilascia la Tabella di sicurezza con un numero non sufficiente di equipaggio, costituisce grave inadempienza,i cui rischi si ripercuotono sulla sicurezza della navigazione e della vita umana in mare. Spesso l’Ente preposto all’approvazione delle tabelle di armamento, non effettua preventivamente verifiche operative a bordo, con simulazione delle emergenze possibili,  gestione dei mezzi di salvataggio e con a bordo un certo numero di persone extra equipaggio.  Parimente, non tiene  conto del fatto che un’emergenza, da locale e circoscritta inizialmente, può evolversi negativamente andando ad interessare più comparti della nave e/o più servizi: incendio a bordo, inquinamento del mare, uomo in mare, collisione e falla, incaglio, fino a finire nella più tragica dell’abbandono nave. Di conseguenza, poichè il numero e la preparazione dei componenti l’equipaggio risulta determinante nel fronteggiare le varie emergenze bisognerebbe valutare bene ogni iniziativa finalizzata alla riduzione dell’ equipaggio.

(Si riporta di seguito la lettera dei Sindacati di categoria)

 

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