EQUO COMPENSO: E’ LEGGE!

 EQUO COMPENSO: APPROVATA IN VIA DEFINITIVA LA LEGGE, che si compone di 13 articoli interviene sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela del professionista. (I voti a favore sono 243, nessun voto contrario, il Pd si è astenuto)
⏩ EQUO COMPENSO:  Si definisce come equo il compenso che rispetta specifici parametri ministeriali. Viene applicato sia ai professionisti interessati, tra i quali sono inclusi gli esercenti professioni non ordinistiche, sia alla committenza che viene estesa anche a tutte le imprese che impiegano più di 50 dipendenti o fatturano più di 10 milioni di euro. Per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.

⏩ CAMPO di APPLICAZIONE: Oltre a quanto detto prima, l’equo compenso si applica ad ogni tipo di accordo preparatorio o definitivo, purché vincolante per il professionista, le cui clausole siano utilizzate dalle imprese. Gli accordi si presumono unilateralmente predisposti dalle imprese, salvo prova contraria. Infine, la norma si applica alle prestazioni rese dal professionista nei confronti della pubblica amministrazione e delle società partecipate dalla pubblica amministrazione stessa.
⏩ CLAUSOLE NULLE: Sono considerate nulle le clausole che prevedono un compenso per il professionista inferiore ai parametri, nonché le clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e impresa, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo ed eventualmente di condannare l’impresa al pagamento di un indennizzo in favore del professionista.
⏩ PARERE di CONGRUITA‘: Prevede la possibilità che il parere di congruità del compenso emesso dall’ordine o dal collegio professionale acquisti l’efficacia di titolo esecutivo.
⏩ PRESCRIZIONE e RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE: la legge disciplina la decorrenza dei termini di prescrizione delle azioni relative al diritto al compenso e alla responsabilità professionale.
⏩ CLAUSOLE NULLE: Sono nulle qualsiasi pattuizioni che vietino al professionista di pretendere acconti nel corso della prestazione; che impongano allo stesso l’anticipazione di spese; che, comunque, attribuiscano al committente o cliente vantaggi sproporzionati rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro svolto o del servizio reso.
⏩ DEONTOLOGIA E SANZIONI: Gli ordini e i collegi professionali devono adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare il professionista che violi le disposizioni sull’equo compenso. Il giudice può condannare il cliente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista, pari a una somma fino al doppio della differenza tra il compenso e quello originariamente pattuito.
⏩ CLASS ACTION: La norma consente la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso l’azione di classe, proposta dal consiglio nazionale dell’ordine (per le professioni ordinistiche) o dalle associazioni professionali (per le professioni non ordinistiche).
⏩ OSSERVATORIO NAZIONALE: Previsto dalla legge l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, con il compito, tra gli altri, di vigilare sul rispetto della legge, esprimere pareri o formulare proposte sugli atti normativi che intervengono sui criteri di determinazione dell’equo compenso o disciplinano le convenzioni.
⏩ DISPOSIZIONE TRANSITORIA: Esclude dall’ambito di applicazione della nuova disciplina le convenzioni in corso, sottoscritte prima della riforma.
🇮🇹 Per il Presidente Meloni: “Una norma che ha l’intento di riconoscere e tutelare la qualità e la quantità del lavoro svolto dai liberi professionisti nei confronti dei cosiddetti contraenti forti”, ha commentato la premier Giorgia Meloni. “Una legge attesa da anni che ho voluto riproporre a inizio legislatura e di cui sono orgogliosamente prima firmataria insieme al collega Morrone”.  🔵 Per il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: “Oggi salutiamo con soddisfazione l’approvazione definitiva di una norma di civiltà, che rappresenta appieno la visione del Governo sul mondo del lavoro grazie a un primo intervento che punta a rendere sempre più universali le tutele per tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi che siano. Un traguardo atteso da lungo tempo dai professionisti italiani. L’approvazione odierna rende merito agli sforzi compiuti in tal senso dalle organizzazioni di rappresentanza del mondo professionale e ringrazio gli onorevoli proponenti e il Parlamento per questo risultato. A breve riprenderanno gli incontri del tavolo lavoro autonomo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel quale esaminare e proporre ulteriori interventi sulla disciplina e a sostegno e tutela del comparto”. 🔵”Un passo in avanti, sicuramente perfettibile, ma pur sempre un segno verso il giusto riconoscimento della nostra professione. – così commenta il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano Antonino La Lumia –  Il riconoscimento della figura dell’avvocato è una questione culturale, credo sia necessario ampliare la prospettiva e da qui partire perché gli avvocati siano realmente percepiti come portatori di valore per la società. Sono convinto che l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sia necessaria e opportuna.” 
/ 5
Grazie per aver votato!

Redazione

BLOG fondatto e curato da Angelo RUBERTO, Avvocato Penalista del Foro di Bologna, Presidente dell’Associazione “Rete Nazionale Forense”. Il fondatore del sito, al momento non ha intenzione di registrare questa testata giornalistica online poiché tale registrazione è necessaria solo per coloro che intendono ottenere contributi statali, secondo quanto previsto dall’articolo 7, comma 3, decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70. ©2018-2024 Tutti i Diritti Riservati