GUARDIA COSTIERA TERRACINA: SEQUESTRA STABILIMENTO BALNEARE

COMUNICATO STAMPA: “La Guardia Costiera di Terracina unitamente al personale dell’Aliquota di PG della Procura di Latina ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di un complesso balenare insistente sul litorale di Terracina. Il sequestro è stato disposto dal GIP di Latina dott. Pierpaolo Bortone su richiesta del PM dott. Giuseppe Miliano valutando positivamente gli elementi di indagini raccolti dalla polizia giudiziaria ritenendo sussistente il fumus dei reati per cui si procede. Il complesso balneare in questione già a febbraio dello scorso anno era stato oggetto di analoga misura cautelare reale annullata in seguito dal Tribunale del riesame di Latina. Ulteriori approfondimenti investigativi della Guardia Costiera, suffragati anche da una consulenza tecnica specifica, su incarico del PM Miliano, hanno evidenziato l’illegittimità dei titoli rilasciati dall’amministrazione comunale e dunque l’irregolare realizzazione delle strutture che in luogo di essere (strutture stagionali, leggere e di facile rimozione) si presentano come una costruzione stabile e permanente in violazione dei vigenti strumenti urbanistici ed edilizi e pianificazione del demanio marittimo. Peraltro la struttura così come venne realizzata viola i vincoli del vigente piano paesaggistico perché ostacola la libera visuale del mare – vincolo paesaggistico che vieta, su tutto il lungomare di Terracina, la costruzione e l’installazione di qualsivoglia tipo di manufatto che ecceda oltre il metro di altezza dal parapetto del pubblico marciapiede. L’odierno sequestro rientra nell’ambito di una più ampia e attenta attività di verifica di polizia demaniale che la Guardia Costiera di Terracina sta conducendo sul territorio di competenza”. Lo stabilimento “Il Sombrero”, già  nel febbraio 2022 era stato sequestrato nell’ambito di un’inchiesta della Guardia Costiera di Terracina sulle modalità di rilascio delle concessioni demaniali turistico-ricreative  e più in generale  della gestione  del demanio marittimo. I reati all’epoca contestati erano, Falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rivelazioni del segreto d’ufficio. Nell’ambito delle indagini furono, all’epoca,  applicate applicate  misure cautelari personali  su 7 persone, tra cui pubblici funzionari ed esponenti politici. 

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Redazione

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