ANCHE LA SCRITTURA INVECCHIA di Romina CASELLA

Ogni vita ha il suo percorso di nascita, crescita e successivo deterioramento e d anche la scrittura attraversa in ognuno di noi queste fasi. Imparare a scrivere non è un processo facile ed il bambino dovrà metterci tutto il suo impegno per affrontare in modo sequenziale tutte le fasi della letto-scrittura ed arrivare così l’automatizzazione delle strategie grafiche acquisite. Purtroppo già a partire dai 55-60 anni i movimenti scrittori, non per tutti con la medesima intensità ed a scadenze regolari poiché ciascuna persona ha fasi di evoluzione e decadimento soggettive, tendono a perdere l’elasticità per l’effetto dell’invecchiamento delle cellule nervose. Con l’invecchiamento inizia l’affievolimento del tono muscolare causato dall’impoverimento dei potenziali energetici ed inevitabilmente anche la scrittura ne risente con un indurimento dei tratti grafici accompagnata dalla riduzione delle spinte espansive. Il soggetto si ritrova depotenziato bioenergeticamente nella manifestazione delle ampiezze grafiche perdendo la genuinità delle spinte che  nel passato lo portavano a produrre gestualità controllate. Cominciano a verificarsi instabilità pressorie che molto spesso in ambito peritale il grafologo meno esperto e che non ha avuto l’accortezza di valutare lo sviluppo grafico negli anni potrebbe interpretare come segni di artificiosità. Una volta iniziate le fenomenologie del decadimento grafomotorio, che tra loro sono molto legate, la scrittura inizia a presentare degli indurimenti grafici, l’elasticità dei movimenti è compromessa fino ad arrivare all’aggravarsi di tutti i parametri grafici con destrutturazione degli stessi. Nella fase intermedia potremmo trovare la tetanizzazione dei tratti, cioè quell’indurimento che porta ad un’ulteriore essiccazione per effetto del quale i tratti cominciano a frammentarsi. In questa fase si inserisce anche il tremore naturale quale rapporto tra l’instabilità del tono pressorio e le ampiezze. Anche in questa fase il grafologo dovrà essere bravo a non interpretare le semplici sconnessioni come dei tremori e verificarne la ciclicità a conferma che sia realmente un tremore dato dall’invecchiamento. La fase finale prevede la vera e propria frammentazione e destrutturazione dei tratti anche all’interno della singola lettera. Da ogni fase non si torna indietro ed è per questo che in ambito peritale se la scrittura ha raggiunto una sconnessione dei tratti non potrà mai e poi mai recuperare elasticità e fluidità. L’identificazione dell’autore di uno scritto si raggiunge quando si ha ben chiara la grafia individuale e l’evoluzione grafomotoria che ha subito nel tempo soprattutto se si tratta di verificazione su testamento olografo.

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Redazione

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