TECONOLOGIA e APPROFONDIMENTO: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE nella SCUOLA PRIMARIA

L’Intelligenza Artificiale (A.I.) sta trasformando il nostro modo di apprendere e insegnare, offrendo strumenti avanzati e di accesso immediato a un’enorme quantità di informazioni. Tuttavia, pedagogisti e neuroscienziati dello sviluppo sono concordi su un principio essenziale: la conoscenza autentica non può prescindere dall’esperienza concreta. Come affermava il filosofo e pedagogo John Dewey, “Se insegnamo oggi come insegnavamo ieri, stiamo negando la possibilità di un’educazione che ci aiuti a crescere nel presente.” La tecnologia nella didattica può rappresentare senza dubbio uno strumento efficace e innovativo se considerato come mezzo e non come fine. L’esperienza diretta, dunque, resta la chiave per il pieno sviluppo del pensiero critico e della creatività, soprattutto nella prima infanzia. Un bambino che tocca la terra, ascolta il suono della pioggia, dipinge con le mani o recita una poesia sta costruendo connessioni profonde tra corpo, mente ed emozioni. Queste esperienze reali non possono essere sostituite da simulazioni digitali o risposte algoritmiche. “La mano è lo strumento dell’intelligenza.” M. Montessori. È attraverso il contatto con la materia e il mondo sensibile che si sviluppano le capacità cognitive e affettive che ci rendono veramente umani. Se l’Intelligenza Artificiale può elaborare testi o generare immagini, non potrà mai ricreare la scintilla autentica della creatività di un bambino. Un algoritmo può comporre una poesia, ma non provare la nostalgia di un amore perduto; può dipingere un quadro, ma non sentire la tensione dell’ispirazione che nasce da un’emozione vissuta. L’arte e la poesia non sono mere tecniche da replicare, ma espressioni dell’animo umano che parlano delle nostre esperienze più intime. L’arte è ciò che ci distingue dalle macchine. Un’opera poetica racchiude il mistero dell’esistenza, un quadro racconta una storia unica, una melodia evoca ricordi e sentimenti. La poesia non è solo una sequenza di parole ben strutturate: è un respiro, un battito, una rivelazione interiore. Solo l’essere umano può imprimere nell’arte quell’imperfezione meravigliosa che la rende irripetibile. L’Intelligenza Artificiale non può Sostituire l’Incontro con l’Altro. La natura umana è relazione. Un insegnante che guarda negli occhi un bambino, un assistente sanitario che stringe la mano a un paziente, un animale domestico che accoglie il proprio padrone con gioia: tutto questo non potrà mai essere sostituito da un’intelligenza artificiale. Le emozioni non sono numeri, l’empatia non si programma, l’amore non è un algoritmo. Il rischio di affidarsi eccessivamente alla tecnologia è quello di smarrire il senso profondo dell’incontro, della presenza, della cura reciproca. Come scriveva Hannah Arendt, “La capacità di pensare è una capacità umana, unica e irrinunciabile.”La scuola primaria ha la responsabilità di garantire uno scenario di crescita e apprendimento umanistico e formativo ancora in questa direzione.
Annalisa Cognigni

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REDAZIONE

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