
Quando una coppia si separa, i figli possono trovarsi in una posizione vulnerabile, esposti a dinamiche dannose come la triangolazione e l’alienazione parentale. Questi fenomeni possono avere conseguenze profonde sul loro sviluppo emotivo e psicologico. Il mediatore familiare può svolgere un ruolo cruciale Nel prevenire e gestire tali situazioni, aiutando i genitori a stabilire una comunicazione più sana e a mantenere il benessere dei figli al centro delle loro interazioni. La triangolazione avviene quando un genitore coinvolge il figlio nel conflitto con l’altro genitore, spesso in modo inconsapevole. Può assumere diverse forme, tra cui: Il figlio come messaggero,il figlio come confidente,il figlio come alleato. I figli coinvolti in queste dinamiche possono sviluppare: Ansia e senso di colpa, perché sentono di dover scegliere tra i due genitori. Difficoltà a esprimere i propri sentimenti, temendo di ferire uno dei due. Problemi di autostima, sentendosi responsabili per la felicità dei genitori. Confusione emotiva, perché non riescono a distinguere i propri sentimenti da quelli imposti dai genitori. L’alienazione parentale è una forma più grave di manipolazione, in cui un genitore denigra l’altro in modo sistematico, influenzando la percezione del figlio. Questo comportamento può portare il bambino a rifiutare o temere ingiustamente il genitore alienato. Il bambino evita o rifiuta il genitore alienato senza motivazioni reali. Usa frasi e giudizi negativi che sembrano non essere propri, ma ripetuti dall’altro genitore. Non riesce a riconoscere esperienze positive con il genitore alienato. Sente di dover “scegliere” un genitore e di dover dimostrare lealtà assoluta. Conseguenze dell’alienazione parentale. Problemi relazionali a lungo termine, con difficoltà a fidarsi delle persone. Disagio psicologico, tra cui ansia, depressione e insicurezza emotiva. Difficoltà nell’identità personale, perché il bambino interiorizza il conflitto tra i genitori. Il mediatore familiare può intervenire per aiutare i genitori a prendere consapevolezza dei loro comportamenti e a sviluppare una comunicazione più sana. Il suo ruolo si articola in diversi livelli: 1. Creare consapevolezza 2. Promuovere una comunicazione diretta tra ex partner(evitando attacchi personali); Concentrarsi sui bisogni del bambino invece che sulle emozioni personali; 3. Aiutare a separare il conflitto di coppia dal ruolo genitoriale.
Il mediatore lavora affinché i genitori capiscano che, anche se la loro relazione sentimentale è finita, il loro ruolo di genitori continua. Accettare il diritto del bambino di amare entrambi i genitori: far capire che il figlio non deve prendere le parti di nessuno. Il mediatore può aiutare i genitori a capire quali comportamenti sono dannosi per il figlio e come evitarli.

Si può smettere di essere una coppia,ma non bisogna mai smettere Genitori!
Maria Grazia SCOGLIO: Esperta Mediatrice Familiare- assistente sociale- docente assistente sociale corsi oss.