QUAL’E’ IL FINE DELLA PENA?

La tematica è una delle questioni fondamentali al centro di un dibattito in cui emergono interrogativi di natura etica, giuridica e politica: Qual è il fine della pena? La punizione è giusta? Quali limiti deve rispettare? La pena può essere concepita sotto diverse prospettive, ognuna delle quali risponde a obiettivi e valori differenti: 1. Retribuzione: La pena è vista come una forma di giustizia che ristabilisce l’equilibrio violato dal reato. È legata all’idea di responsabilità individuale e proporzionalità; 2. Prevenzione speciale: L’obiettivo è rieducare o neutralizzare il colpevole per impedire che commetta nuovi reati; 3. Prevenzione generale: La pena è intesa come un deterrente per la società, volta a scoraggiare comportamenti illeciti. 4. Rieducazione e reinserimento: In linea con una visione umanistica, la pena è vista come un’opportunità per il colpevole di cambiare e reintegrarsi nella società; La riflessione contemporanea si interroga sui limiti della pena: • Proporzionalità e legittimità: La pena deve essere proporzionata al reato e rispettare i diritti fondamentali del condannato. • Effettività della rieducazione: In molti ordinamenti, la rieducazione è spesso più un principio teorico che una pratica concreta. • Sovraffollamento carcerario e alternative alla detenzione: La pena carceraria tradizionale, spesso inefficace e disumanizzante, è oggetto di critiche sempre più diffuse. L’autore ha approfondito il tema di pena e punizione con uno sguardo critico e multidisciplinare, affrontando in particolare i seguenti aspetti: 1. La tensione tra giustizia e umanità: Fiandaca sottolinea l’importanza di una pena che tenga conto della dignità del condannato, evitando derive punitive che trasformino la giustizia in vendetta; 2. Il diritto penale minimo: L’autore promuove una visione del diritto penale ridotto all’essenziale, in cui la pena sia uno strumento da usare con parsimonia, per evitare abusi e inefficienze; 3. Critica alla concezione puramente retributiva: Fiandaca evidenzia i limiti di una visione della pena come mera compensazione del torto subito, valorizzando invece l’idea della rieducazione come obiettivo primario; 4. L’approccio umanistico: L’idea di giustizia deve essere orientata a creare un equilibrio tra sicurezza collettiva e rispetto dei diritti individuali, rigettando la logica del “carcere a ogni costo”. Il dibattito su pena e punizione, anche alla luce delle riflessioni del giurista , evidenzia la necessità di ripensare i sistemi penali in chiave più umana e funzionale. Se da un lato è fondamentale garantire la sicurezza e il rispetto della legge, dall’altro non si può prescindere da una visione che consideri il condannato non solo come un colpevole, ma come una persona capace di redenzione.

Agnese CASSANO: Infermiere legale forense-approfondimenti dei fenomeni criminologici. Attività di Risk Management. Mediatore Civile e Commerciale Cremona.

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REDAZIONE

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