La riforma della riscossione porta con sé diverse novità positive per i contribuenti, tra cui l’ampliamento delle opzioni di rateizzazione, la semplificazione dei pagamenti e l’introduzione di nuove misure per i contribuenti in difficoltà. Maggiore accesso alle rateizzazioni dei debiti: Una delle principali novità riguarda l’ampliamento delle rateizzazioni per chi ha debiti fiscali. A partire dal 2025, i contribuenti potranno suddividere il debito in un numero maggiore di rate, rendendo più facile il pagamento delle cartelle esattoriali. Le nuove modalità di rateizzazione per i debiti fino a 120.000 euro saranno:
Dal 2025 al 2026: fino a 84 rate mensili.
Dal 2027 al 2028: fino a 96 rate mensili.
Dal 2029: fino a 108 rate mensili.
Per i debitori con difficoltà economica, certificata tramite l’ISEE, l’accesso alle rateizzazioni sarà ancora più flessibile. In questo caso, anche per i debiti superiori a 120.000 euro, sarà possibile richiedere rateizzazioni fino a 120 rate mensili senza necessità di giustificare ulteriormente la propria condizione. Rottamazione e saldo e stralcio: nuove opportunità per ridurre il debito: La riforma estende le misure di rottamazione e saldo e stralcio già introdotte in passato. Queste opzioni permetteranno ai contribuenti in difficoltà di ridurre o addirittura cancellare parte del debito fiscale. In particolare, i debiti che risultano prescritti o difficilmente recuperabili potrebbero essere automaticamente annullati, alleggerendo così il carico fiscale per chi non è in grado di saldare l’intero importo. Compensazione automatica dei rimborsi fiscali: Una delle novità più rilevanti riguarda la compensazione automatica dei rimborsi fiscali. In passato, i contribuenti potevano scegliere se utilizzare il rimborso per compensare il proprio debito fiscale. Con la nuova riforma, questa compensazione diventa obbligatoria: l’Agenzia delle Entrate utilizzerà automaticamente il rimborso per coprire il debito esistente. Questo semplifica il processo di recupero da parte dello Stato, ma potrebbe risultare problematico per chi aveva bisogno del rimborso per altre necessità urgenti. Nuovi motivi di impugnazione delle cartelle esattoriali: Un’altra importante modifica riguarda la possibilità di impugnare le cartelle esattoriali. La riforma amplia notevolmente le ragioni per cui un contribuente può contestare l’estratto di ruolo (la cartella esattoriale), includendo nuovi casi in cui una cartella può essere impugnata, come ad esempio: Impossibilità di partecipare a gare d’appalto: se una cartella non notificata correttamente impedisce la partecipazione a una gara. Blocco dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione: se la cartella impedisce il ricevimento di pagamenti da enti pubblici. Perdita di benefici fiscali o agevolazioni: se la cartella comporta la perdita di vantaggi fiscali.
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