La giustizia, come la politica, è una di quelle rare parole che sembrano non invecchiare mai. Il loro significato, invece, muta, si deforma, si piega sotto il peso del tempo e delle circostanze, come se fossero parole di argilla che ogni generazione plasma a seconda delle proprie convenienze e necessità. C’è una giustizia che si cerca e una giustizia che si teme; una giustizia che si invoca e una che si nega. Ma nel suo nucleo più profondo, la giustizia dovrebbe rimanere un faro che illumina la dignità umana. E la politica, se avesse ancora un senso, dovrebbe orientarsi in quella direzione, con prudenza, con fermezza. Eppure, cosa significa essere giusti, in un mondo in cui la politica si è spesso trasformata in una macchina di consenso o, peggio ancora, in una guerra senza esclusione di colpi? Dove finisce il diritto e dove comincia la sua perversione? Dove si colloca il garantismo, che non è un privilegio, ma la difesa estrema contro gli abusi di un potere sempre tentato dall’arbitrio? Difendere il diritto, anche quando sembra impopolare, non è solo una questione di principio, ma un atto di resistenza contro la deriva autoritaria che accompagna ogni stagione politica. Il lavoro di Massimo Rossi, navigato giurista capace di vedere oltre le apparenze, fa riflettere proprio sui due ambiti: giustizia e politica. In un’epoca in cui la giustizia si fa spettacolo e la politica diventa sempre più una battaglia tra fazioni, recuperare una visione pura di entrambi i concetti significa riconoscere la fragilità umana e difendere l’inviolabilità dei diritti, a partire da quelli più elementari. Perché la giustizia non è vendetta e la politica non può essere solo amministrazione del consenso. Questo libro è un viaggio tra le pieghe della società, dove la difesa dei diritti, soprattutto quelli che spesso vengono calpestati, resta l’unica bussola possibile per evitare che la politica diventi prevaricazione e la giustizia strumento di punizione sommaria. Uno strumento per credere ancora nella funzione più alta del diritto: preservare la dignità umana, sempre e comunque.
Massimo ROSSI: Avvocato Penalista di Siena, Patrocinante in Cassazione. Docente in seminari e Relatore in convegni di livello nazionale Pubblicazioni in riviste nazionali di diritto e procedura penale.
