🔍 Recenti pronunce della Corte di Cassazione hanno segnato un’importante evoluzione nel diritto di famiglia in Italia, con implicazioni significative per la disciplina degli assegni divorzili. Analizziamo insieme le ordinanze n. 21955 e n. 23083, che gettano nuova luce su come vengono determinati questi diritti economici.
📜 **Ordinanza n. 21955 del 5 agosto 2024**: Questa sentenza stabilisce che la durata del matrimonio è un fattore cruciale nella determinazione dell’assegno divorzile. In particolare, nei casi di matrimoni “lampo” (durati meno di un anno), la Cassazione ha escluso il riconoscimento dell’assegno divorzile nei casi in cui non si sia realizzata una comunione materiale e spirituale tra i coniugi. Questa decisione evidenzia come la natura e la qualità della relazione coniugale influenzino le dinamiche economiche post-divorzio.
⚖️ **Ordinanza n. 23083 del 26 agosto 2024**: Qui la Corte ha ribadito il diritto all’assegno divorzile per un ex coniuge che ha fatto significative rinunce professionali per dedicarsi alla famiglia. Il caso specifico riguardava una coppia di veterinari, in cui la moglie ha scelto di sostenere la carriera del marito mentre si occupava dei figli. La Cassazione ha respinto il ricorso dell’ex marito, sottolineando che l’assegno divorzile ha una funzione sia assistenziale che compensativa. Questo riconoscimento è cruciale per garantire che le scelte fatte durante il matrimonio non penalizzino economicamente uno dei coniugi in fase di divorzio.
💡 Questi due pronunciamenti non solo ridefiniscono il panorama giuridico degli assegni divorzili, ma pongono anche interrogativi su come il diritto di famiglia possa e debba adattarsi alle esigenze della società moderna. La questione delle rinunce professionali e del riconoscimento della funzione compensativa dell’assegno divorzile è ora più pertinente che mai, soprattutto in un contesto in cui molti coniugi si trovano a dover affrontare le conseguenze delle loro scelte in ambito lavorativo e personale.
💬 Invito tutti i professionisti del diritto e gli interessati a condividere le proprie riflessioni su queste recenti pronunce e sul loro impatto futuro. Quali ulteriori sviluppi ci si aspetta in questo campo?
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