
I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, Brescia, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Venezia accolgono con interesse e soddisfazione l’avvio del dibattito sul tema della separazione delle carriere tra Magistratura giudicante e Magistratura requirente e intendono adoperarsi affinché il confronto prosegua in termini costruttivi e concreti. È ora indispensabile che la discussione si porti su temi ordinamentali e costituzionali, lontani da schieramenti preconcetti e da considerazioni di convenienza politica. Si tratta certamente di una questione da un lato giuridica e tecnica, ma dall’altro, e ancor prima, di equilibrio tra funzioni dello Stato. Per molti anni non sono stati possibili né un adeguato confronto, né una franca discussione su una tale prospettiva. Troppo spesso la riflessione è stata impedita da polemiche che poco o nulla avevano a che fare con il merito delle proposte in campo, insinuandosi persino l’idea che la riforma, anziché avere a cuore i diritti dei cittadini, avesse finalità ostili alla Magistratura, o fosse mero terreno di scontro partitico. È invece ormai venuto il momento di dare piena attuazione all’impianto accusatorio previsto dal codice e al principio del giusto processo introdotto con l’art. 111 Cost., che disegna le parti processuali non solo su uno stesso piano, ma anche alla stessa distanza dal giudice terzo e imparziale. Un’attenta revisione architettonica degli ordinamenti costituzionale, giudiziario e processuale necessita tuttavia di momenti di ampio approfondimento, studio e condivisione, nei quali i Consigli dell’Ordine degli Avvocati intendono svolgere un ruolo propulsivo del dibattito e dello studio. La credibilità di un sistema costituzionale e l’equilibrio che deve regnare tra i poteri, così come la credibilità e l’equilibrio delle proposte, si costruiscono anche attraverso le forme in cui essi si esprimono e attraverso l’immagine che di essi si dà alla collettività. Venute meno le ragioni che, per troppo tempo, hanno impedito un laico, sano, costruttivo e professionale dibattito, occorre ora rivendicare il fatto che la discussione non riguarda persone o aggregazioni, ma l’intera società. Società che dovrà poter scegliere consapevolmente e liberamente la migliore e piena realizzazione del principio costituzionale del giusto processo. Il pensiero condiviso e approfondito e la pubblica voce degli Avvocati potranno aiutare i cittadini a scegliere le vie migliori per conservare e accrescere la democrazia nel nostro Paese. L’impegno degli Ordini degli Avvocati è nella direzione di mantenere la separazione delle carriere tra i temi vivi di confronto e di approfondimento, sino al raggiungimento di una soluzione pienamente attuativa dei principi e dei valori posti dalla nostra Costituzione.