Dal 2004 i diritti dei passeggeri che viaggiano all’interno dell’Unione Europea sono tutelati dal Regolamento (CE) Nº 261/2004 del Parlamento e del Consiglio Europeo.
In caso di ritardo aereo superiore alle 3 ore (contabilizzate in base all’ora di arrivo dell’aereo, cioè a partire da quando l’aereo è al gate e si aprono le porte per far scendere i passeggeri), il viaggiatore ha diritto ad un risarcimento che va dai 250 ai 600 € a seconda della tratta del volo (distanza, luogo di partenza e destinazione) e dal ritardo accumulato.
COMUNICATO STAMPA N. 16/24 Lussemburgo, 25 gennaio 2024 della Corte di Giustizia Europea.
Sentenze della Corte nelle cause C-474/22 | Laudamotion (Decisione di non prendere un volo in ritardo) e C-54/23| Laudamotion e Ryanair.
I passeggeri che non si sono presentati per l’imbarco su un volo che è arrivato con un notevole ritardo o che hanno acquistato un biglietto per un volo alternativo e sono arrivati a destinazione con un ritardo inferiore a tre ore non hanno diritto a un risarcimento fisso. In tali circostanze, non è possibile stabilire un danno consistente in una perdita di tempo. È stato annunciato un ritardo di oltre tre ore per due voli da Düsseldorf a Palma de Mallorca operati dalla compagnia aerea Laudamotion. Preoccupati che il ritardo del volo per il quale avevano una prenotazione potesse far loro perdere un appuntamento di lavoro, due passeggeri hanno deciso di non prendere i loro voli. Il volo del primo passeggero è arrivato con un ritardo di 3 ore e 32 minuti. Per quanto riguarda il secondo passeggero, ha prenotato autonomamente un volo alternativo ed è arrivato a destinazione con un ritardo inferiore a tre ore rispetto all’orario di arrivo originariamente programmato. Il primo passeggero ha ceduto i suoi diritti alla società di assistenza legale flightright. Flightright e il secondo passeggero hanno intentato azioni contro Laudamotion davanti ai tribunali tedeschi al fine di ottenere il risarcimento fisso di € 250, che ogni passeggero può in principio richiedere, ai sensi del Regolamento sui diritti dei passeggeri aerei1, in caso di ritardo del volo di tre ore o più rispetto all’orario di arrivo originariamente programmato. La Corte federale di giustizia tedesca chiede alla Corte di giustizia se, in una situazione in cui viene annunciato che un volo sarà probabilmente ritardato di almeno tre ore rispetto all’orario di arrivo originariamente programmato, un passeggero aereo ha diritto a tale compensazione se non si è presentato per il check-in o se quel passeggero ha prenotato autonomamente un volo alternativo che gli ha permesso di raggiungere la destinazione finale con un ritardo inferiore a tre ore. Secondo la Corte di giustizia, nessuna delle due situazioni conferisce il diritto alla compensazione fissa. La Corte richiama la sua giurisprudenza secondo la quale i passeggeri i cui voli subiscono ritardi sono, ai fini dell’applicazione del diritto al risarcimento, trattati come passeggeri i cui voli sono cancellati quando il ritardo è pari o superiore a tre ore. Il fattore cruciale che ha portato la Corte ad adottare tale approccio è che i passeggeri i cui voli sono affetti da un lungo ritardo, come i passeggeri i cui voli sono cancellati, subiscono un danno sotto forma di una perdita di tempo irreversibile pari o superiore a tre ore. Tuttavia, è probabile che un passeggero che non si è recato in aeroporto non abbia subito una tale perdita di tempo. Inoltre, quando un volo è affetto da un lungo ritardo, l’intenzione è che esso verrà comunque eseguito e, di conseguenza, il check-in deve essere effettuato. Ne consegue che i passeggeri i cui voli sono affetti da un lungo ritardo non sono esentati dall’obbligo di presentarsi per il check-in, a differenza dei passeggeri i cui voli sono cancellati e per i quali tale esenzione è espressamente prevista nel Regolamento sui diritti dei passeggeri aerei. Infine, tale regolamento è inteso a fornire un risarcimento per un danno quasi identico per ogni passeggero. Tuttavia, il danno causato dalla perdita di un appuntamento di lavoro è di natura individuale e potrebbe pertanto essere risarcito solo mediante una ‘ulteriore compensazione’. Inoltre, un passeggero aereo che ha scelto di non prendere un volo per il quale aveva una prenotazione confermata e che, a causa di un volo alternativo su cui quella persona ha prenotato autonomamente un posto, è arrivato alla destinazione finale con un ritardo inferiore a tre ore rispetto all’orario di arrivo originariamente programmato, non ha subito una perdita di tempo che conferisca il diritto a un risarcimento fisso. La Corte osserva che il Regolamento sui diritti dei passeggeri aerei è inteso a rimediare a “gravi inconvenienti e disagi” subiti dai passeggeri nel contesto di un volo. Tuttavia, un tale disagio, che può derivare dal fatto che un passeggero ha dovuto trovare un volo alternativo da solo, non può essere considerato “grave”, ai sensi del Regolamento sui diritti dei passeggeri aerei, quando quel passeggero ha raggiunto la destinazione finale con un ritardo inferiore a tre ore.
NOTA: Un rinvio pregiudiziale consente ai tribunali degli Stati membri, nei casi portati davanti a loro, di chiedere alla Corte di giustizia chiarimenti sull’interpretazione del diritto dell’Unione europea o sulla validità di un atto dell’Unione europea. La Corte di giustizia non decide la controversia in sé. Spetta al tribunale nazionale disporre del caso conformemente alla decisione della Corte, che è altresì vincolante per gli altri tribunali nazionali che si trovano di fronte a una questione simile.
Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 febbraio 2004, che stabilisce norme comuni in materia di risarcimento e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco e di cancellazione o ritardo prolungato del volo. L’importo di € 250 si applica rispetto a voli di 1500 chilometri o meno.
Sentenze del 19 novembre 2009, Sturgeon e a., C-402/07 e C-432/07 (v. anche comunicato stampa n. 102/09), e del 7 luglio 2022, SATA Internazionale – Azores Airlines (Guasto del sistema di rifornimento), C-308/21.Tale danno può, se del caso, essere risarcito sulla base del diritto nazionale o internazionale.