Noi, i marinai un libro dossier
COPPOLA, sul libro: “È la vita reale dei marinai odierni imbarcati sulle navi mercantili e dell’uomo di mare nella sua complessità descritta in tutti i suoi aspetti, quasi del tutto ignota a chi profano del mare. Il lettore è partecipe di persona nel corso della trattazione a tutto ciò che la vita sul mare comporta e che certo non si aspettava. Il libro lo si può collocare in saggistica marinaresca”
Senza di loro il mondo intero si fermerebbe all’istante ma nessuno lo sa. Del navigante se ne ignora persino l’esistenza, e dire che siamo stati un popolo di navigatori, una terra la nostra che ha donato al mando i più ardimentosi marinai di tutti i tempi. Un libro sulla gente di mare andava scritto per render merito ad una delle più nobili, essenziali e al tempo stesso sconosciute categorie di lavoratori. Al di là dello svago e delle crociere con cui in genere la persona comune identifica le navi e il mare, nessuno si chiede come gli perviene tutto ciò di cui necessita, nessuno immagina che se il mondo va è perché ci sono loro i naviganti, invisibili sulla terraferma perché lontani sugli oceani, percorrono incessantemente oltre 4 milioni di miglia nel corso della loro vita, da un punto all’altro del globo trasportando tutto ciò che necessita all’umanità per la sua sussistenza. Lasciano i propri cari per mesi e mesi, per oltre 25 anni durante la propria esistenza e non certo per spirito d’avventura o piacere della salsedine come immaginerebbe chi il mare lo guarda dalla terraferma, ne farebbero volentieri a meno di quel genere d’avventure cui vanno incontro; vanno per mare per guadagnarsi da vivere per se e le proprie famiglie che ansiose aspettano il loro ritorno. Ma chi sono realmente costoro? Di loro si parla sporadicamente e solo in una circostanza; quando a seguito di un disastro marittimo, perché il mare fa notizia solo quando fa tragedia; passata la tragedia, presto ritornano nell’oblio che li nasconde agli occhi della gente. Scritto dopo 40 anni d’attività marittima a lungo corso e principalmente indirizzato ai profani, il libro narra la loro vita, autentica e spesso cruda in tutti i suoi innumerevoli aspetti sconosciti a chi di terraferma. Del navigante ne analizza minuziosamente il suo lavoro evidenziandone l’importanza e tutti i sacrifici che affronta sulle sconfinate distese oceaniche, i rischi a cui esposto, il raffronto tra il navigare un tempo ed oggi, le cause di fondo spesso non considerate di un sinistro marittimo, le privazioni che sono una costante nella sua vita, le malversazioni e la carenza di diritti, le sue ansie, la lontananza dai suoi affetti, l’isolamento dalla società e la criminalizzazione cui è sempre più spesso esposto, le pressioni armatoriali sugli equipaggi, lo stress quotidiano cui è sottoposto che ha raggiunto limiti senza margini di paragone con nessun lavoro terrestre, l’inefficacia di normative contrastanti coi loro stessi intenti in termini di sicurezza che estraniandosi dalla realtà di bordo quale è, spesso finiscono col ritorcersi contri i marittimi stessi. Per fa sì che un profano del mare possa comprendere appieno la realtà narrata così distante da come diversamente la potrebbe immaginare, nelle pagine che ho scritto il lettore imbarcherà egli stesso insieme all’equipaggio d’una portacontainer condividendo il vivere del marittimo, rendendosi conto di persona di cosa significhi il navigare nel mondo contemporaneo; come si sentirà quando si troverà a tu per tu con l’angosciante pirateria non da romanzo, ma quella vera e terribile dei giorni nostri o con la prospettiva d’un ciclone in arrivo? e quali saranno le sue impressioni nell’osservare i marinai allo stremo impegnati 24h su 24 alle più estreme condizioni meteomarine? Un libro dossier critico, che assume i contorni d’una denuncia sociale sulle ardue condizioni di chi il suo pane se lo guadagna sul mare, scritto per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni verso la più bistrattata categoria di lavoratori, quelli del mare. Autore; Agnello Coppola Capitano di lungo corso : Nato a Piano di Sorrento il 2 ottobre 1956 da una famiglia le cui tradizioni marinare affondano le radici già agli inizi dell’800 e che sino ai primi anni del ‘900 era anche dedita all’esportazione degli agrumi negli Stati Uniti, Agnello si diploma all’Istituto Nautico carottese “Nino Bixio” nel 1975, iniziandi a navigare da subito; ha lavorato, facendo progressiva carriera, per varie compagnie di navigazione, sia italiane che straniere, acquisendo dimestichezza su quasi tutte le tipologie di navi mercantili, per poi consegnare il libretto di navigazione ed andare in pensionamento nel 2016.