DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 200 . Attuazione della direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (rifusione)
È stato pubblicato in G.U. n. 285 del 30 novembre 2021 ed entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 200, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico”. Si tratta dell’atteso decreto legislativo di modifica del vigente decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, recante “Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico”, con cui si introducono novità di rilievo in materia di riutilizzo di dati, per fini commerciali o per fini non commerciali, da parte di persone fisiche e/o giuridiche e che potrebbero propiziare sviluppi significativi in ambiti di ricerca e di sviluppo e di creazione o ampliamento di modelli di business. La Direttiva (UE) 2019/1024 – recepita dal decreto legislativo n. 200 del 2021 – è intesa a promuovere un’armonizzazione minima delle normative e delle prassi nazionali relative al riutilizzo dei documenti del settore pubblico, sul presupposto che le differenze tra dette normative e prassi nazionali o la mancanza di chiarezza ostacolano il buon funzionamento del mercato interno e l’adeguato sviluppo della società dell’informazione nell’Unione. In base al Considerando 13 di tale Direttiva, «Uno degli obiettivi principali della realizzazione del mercato interno è la creazione di condizioni propizie allo sviluppo di alcuni servizi e prodotti all’interno dell’Unione e degli Stati membri. L’informazione del settore pubblico o le informazioni raccolte, prodotte, riprodotte e diffuse nell’ambito di un compito di servizio pubblico o di un servizio di interesse generale sono un’importante materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti digitali e diventeranno una risorsa contenutistica ancora più importante con lo sviluppo di tecnologie digitali avanzate, tra cui l’intelligenza artificiale, le tecnologie di registro distribuito e l’Internet delle cose. In tale contesto sarà fondamentale anche un’ampia copertura geografica oltre i confini nazionali. Si prevede che maggiori possibilità di riutilizzo di tali informazioni consentano, tra l’altro, a tutte le imprese dell’Unione, incluse le microimprese e le PMI, come pure alla società civile, di sfruttarne il potenziale e contribuire allo sviluppo economico nonché alla creazione e alla salvaguardia di posti di lavoro di qualità, in particolare a vantaggio delle comunità locali, come anche a importanti obiettivi sociali quali la responsabilizzazione e la trasparenza». L’Agenzia per l’Italia digitale è chiamata a adottare le Linee guida contenenti le regole tecniche per l’attuazione del decreto legislativo n. 200 del 2021 nel termine di 180 giorni dalla sua entrata in vigore. (Luisa Romano, Senior Associate Compliance Legal Specialist – Dottore di ricerca in diritto penale)